26 settembre 2017

Flower Power


Le innumerevoli guerre combattute nel corso della storia hanno sempre scandito il tempo e fatto da catalizzatore per moltissimi processi politici e sociali, che hanno visto la luce in molti casi anche in opposizione alle guerre stesse. È certamente il caso della guerra del Vietnam, la prima guerra mediatica della storia, il primo conflitto ad essere entrato direttamente nelle case dei cittadini per mezzo della televisione.
Mentre in Vietnam la guerra provocava morti e atrocità indicibili, negli Stati Uniti e in tutto l’occidente nascevano fenomeni di aggregazione e di protesta attiva contro l’intervento militare in atto, che portarono centinaia di migliaia di manifestanti in piazza, come successe il 21 ottobre del 1967, quando una folla immensa si radunò nei pressi del Lincoln Memorial di Washington, per marciare verso il Pentagono.
Le diverse anime del vasto movimento di opposizione alla guerra avevano preparato diverse azioni simboliche per spingere il governo degli Stati Uniti a ritirare i propri contingenti dal Vietnam, dalla rappresentazione di un esorcismo fino a quello che rimase solo un pianificato “bombardamento” del Pentagono con dei fiori, che avrebbero dovuto essere lanciati da piccoli velivoli.
Fu durante quella giornata, in cui pure non mancarono scontri e arresti, che venne scattata una delle foto simbolo del pacifismo e della opposizione alla guerra: erano gli anni del “Flower Power”, in cui, pur non riuscendo a lanciarne sulle stanze dove la guerra veniva decisa, gli attivisti mettevano fiori nelle canne dei fucili. Nessun fucile sparò fiori nei mesi successivi, ma l’opinione pubblica, già colpita dalla guerra in sé, dovette ascoltare le ragioni di chi con coraggio si alzava in piedi e diceva di non starci.

Dalla pagina Facebook di Cannibali e Re

10 settembre 2017

Passeggiando con le nuvole.

Stamattina ho passeggiato con le nuvole. 
Primo giorno di pioggia, quella vera, continua e persistente. Quella che non si vedeva da tempo, agognata e necessaria. 
E mi piace. 
Mi piace l'atmosfera malinconica che prelude ad una stagione di rimpianti, di ricerca di calore e di nidi confortanti. 
Mi piace l'odore della terra che beve, il rumore delle gocce sulle foglie non ancora pronte a cadere, il nuovo sapore dell'aria che si lava. 
Mi ritrovo in questo tempo delicato, pronto al cambiamento e capace di rigenerarsi.