08 aprile 2018

Non perdersi il momento.

C'è stato un periodo della mia vita in cui mi potevo permettere le vacanze ed essendo nata in montagna pensavo volentieri all'alternativa del caldo e del sole, al mare insomma. Ne ricordo una in particolare, un posto trovato per caso, quando ancora si partiva senza una meta e ci si fermava seguendo l'istinto. Un paesino fuori dai divertimifici delle rotte turistiche alla moda che però prometteva ciò che cercavo: tranquillità. La classica piazza con la chiesa, due soli alberghi, qualche ristorante per accontentare la modesta pretesa turistica del luogo e le case praticamente arroccate su di un promontorio che finiva direttamente a mare. Un sentiero di scale sassose che portava giù, a quell'accogliente radura protetta in cui le onde si frangevano debolmente, come ad accarezzarla. Era l'unico posto in cui ci si poteva sdraiare e lì ho trascorso la maggior parte del tempo, fra pennichelle e letture distratte. Poca compagnia, discreta e silenziosa e un sottofondo musicale, altrettanto discreto, che proveniva da un piccolo punto di ristoro incastonato nella roccia. Era sempre musica dolce, che avvolgeva senza invadere i pensieri. E un giorno, sulle note di quella musica, una ragazza si è messa a ballare. La guardavo sorpresa ed emozionata, mentre il suo compagno la prendeva in giro dicendole che quello non era il posto per ballare. Io invece ho pensato perché no, perché non si può ballare ovunque se ne senta il desiderio? Ballare è regalare emozioni, ballare è come baciare, o come dire "ti voglio bene", è la musica del cuore che ha voglia di esprimersi. Ogni momento e ogni luogo è adatto, le emozioni hanno bisogno di uscire quando si manifestano, non possono essere procrastinate e non possono esistere momenti e luoghi deputati. E' un peccato rinunciare, si perde la magia e si perde anche l'occasione. Lei ha smesso di ballare e io mi sono rituffata nel libro, ma prima di andarmene le ho rivolto un sorriso e le ho mandato un bacio. Non volevo rinunciare, almeno quella volta.