27 agosto 2017

Una musica in testa.

A volte capita di canticchiare un motivetto che non molla per tutto il giorno, così, senza una ragione particolare. Io questa mattina mi sono svegliata con in testa una canzone che ho ascoltato per anni, tanto tempo fa, una ballata country dolcissima cantata da Sammi Smith. 
C’è un uomo che chiede a una donna di togliersi il nastro dai capelli. Scioglili e lasciali cadere sulla tua pelle. Vieni vicino a me, stiamo così fino alle prime ore del mattino. E le dice che non gli importa di sapere chi dei due ha ragione e che non proverà a capire. E che il diavolo si prenda il domani, che comunque non è a portata di vista, mentre ieri se n'è già andato. In fondo le sta solo chiedendo un po’ del suo tempo perché ha bisogno di un amico. 
Aiutami a sopravvivere alla notte, le dice così. 
Ecco, credo che questa canzone abbia in qualche modo impresso in me una certa idea dell’amore, come un soccorso tra vecchi amici. Forse non è la forma più smagliante, la più brillante, la più seducente, la più desiderabile in cui possa presentarsi l’amore, ma è un gran bel modo di volersi bene, secondo me. 
E a volte è la forma migliore che possa avvolgerti. 
Un velo, appena si alza l’aria fredda.


15 agosto 2017

Il dolce far niente.

Fuori c'è il silenzio dei giorni pigri, solo qualcuno che, tardivo, si insinua nell'asfalto vacanziero. Mi godo ancora quel po' di fresco che avanza dal mattino senza pensare a cosa farò. Potrei fare mille cose, ma anche rimandarle a domani o dopo, niente me lo impedisce: la cucina, il lavoro, gli impegni, tutto riposa, la fretta è bandita per il momento. Non ho ascoltato le notizie, non ho letto i giornali, il mondo gira, succede di tutto , ma io stacco. 
Mi invento fluttuante e leggera dentro una bolla di sapone che mi trasporta altrove, là dove si fondono pensieri e immagini e danno vita a note musicali quasi inesistenti, per non disturbare la fragilità dell'aria che mi solleva.
No, non mi avrete. Mi oppongo a qualsiasi cosa che non sia questa sensazione di poter dire...dopo...forse...non so...
Non mi accoderò all'euforia del giorno e nemmeno della notte, non mi allaccerò a nessuna idea originale e non praticherò nessun rito propiziatorio. 
Il mio ferragosto è questo: un dolce far niente fino a domani, ma anche dopodomani e anche dopo dopo....per qualche giorno almeno. 
Poi finirà, lo so, la bolla scoppierà e io mi ritroverò, come sempre, con i piedi ben piantati per terra, ma per ora questo è.



13 agosto 2017

Il cambiamento richiede coraggio.

Ci hanno insegnato cosa era giusto e cosa era sbagliato, quali erano i pensieri creativi e quali i distruttivi, ci hanno indicato le persone da non frequentare e quelle da prendere ad esempio, i luoghi da visitare e quelli dai quali dovevamo tenerci alla larga.
Eravamo convinti di fare la cosa giusta, e sentivamo la coscienza urlare.
Abbiamo sofferto ed abbiamo gioito, abbiamo distolto lo sguardo, e con sfida abbiamo puntato dritto negli occhi degli altri e abbiamo deciso di crescere. 
Abbiamo sconvolto la nostra vita e quella di chi ci stava vicino, ma anche di quelli che da una certa distanza ci osservavano.
Quel non voler deludere chi credeva in noi, ma nello stesso tempo quel non volere deludere noi stessi, dopo che avevamo deciso di allargare i nostri orizzonti. 
Perché ciò non metteva a dormire la nostra coscienza, ma la rendeva libera da costrizioni esterne.
Il cambiamento richiede coraggio, e l'accettazione da parte di chi quel coraggio ancora non l'ha trovato.




09 agosto 2017

Ci sono ancora...nonostante tutto.

Mi sorprende che ci siano ancora visite in questo blog. Mi fa piacere, sia chiaro, mi dispiace solo di non essere più così presente, di non avere più tempo per quel mettere nero su bianco che, a volte, mi dava anche soddisfazione. E' un periodo così, pieno di giornate frenetiche di lavoro che si concludono con una stanchezza frustrante. Giornate non prive di tensioni e malumori che cerco comunque di combattere perché non sarei io se mi lasciassi piegare. Combatto ripetendomi che non sarà certo un po' di lavoro in più che mi si costringe a fare che riuscirà a intaccare il mio equilibrio e sforzandomi di mettere a profitto quei pochi minuti di tempo libero per dissetare la testa con un libro, un po' di musica, una passeggiata...un niente da fare. Per non perdere del tutto il contatto con la mia mente, per far sì che resti curiosa e pensante in attesa di momenti migliori. Ecco, adesso, per esempio, potrò godere di un paio di settimane di ferie (quale benevolenza!!!) e la prima cosa che faccio è scrivere qui, per dire che....niente, che ci sono ancora, che sto bene nonostante una dolorosa contrattura muscolare beccata proprio il primo giorno di ferie (che curiosa coincidenza, vero?) e che vorrei lasciar vivere questo spazio (anche se a volte penso che non abbia più senso...ma è un mio problema irrisolto quello di trovare sempre un senso per tutto), nonostante le assenze prolungate e le forti pressioni esterne che mi vorrebbero indefessa e succube lavoratrice e basta. No, cari signori datori di lavoro, voi vi prendete la mia energia fisica, una grossa parte del mio tempo valutandoli anche molto poco, ma non avrete mai la mia fantasia, la mia curiosità e la mia autonomia mentale. 
E se non scriverò spesso sul mio diario virtuale, pazienza, lo farò quando potrò, tanto qui sono e qui rimarrò, in mezzo a tutto il fluire interconnesso di pensieri, parole e immagini che è questo mondo.