Sì, ricordate? Ci si confrontava, si facevano discussioni
infinite sugli ideali! Ci si arrabbiava per difendere le proprie idee e ci si
confrontava per serate intere, magari se ne usciva con qualche bicchiere di
troppo perché il vino non mancava mai, ma le idee, stranamente, non ne uscivano
confuse, anzi, ci si sentiva bene, accomunati da qualcosa che andava al di là
delle divergenze d’opinione perché si cercava di capire, si ascoltava…….tutti
ascoltavano tutti…….c’erano idee , programmi, progetti….e c’era sempre qualcuno
più razionale, più pragmatico, che faceva ritornare coi piedi per terra e faceva
riflettere. Sì, riflettere…su quello che si poteva o non si poteva fare.
C’erano una volta gli ideali…..
Oggi non ci sono più, non ci sono più spunti per riflettere
, per decidere se ascoltare o meno questo o quello, per fare un passo indietro
o in avanti.
Non si ascoltano più né progetti né programmi, né tantomeno
idee. Oggi non sentiamo altro che offese, insulti, battute critiche
all'avversario politico e nessuno si differenzia sul piano dialettico, men che meno su quello culturale. Ci sono altri
argomenti, purtroppo, su cui ognuno punta per sfiancare gli avversari e ci si
dimentica degli ideali, l’aspetto più importante, o almeno tale dovrebbe
essere, per cui una persona ragionante dovrebbe poter decidere di stare da una
parte o dall’altra.
C’è un aspetto comune, invece, per tutti: è quello degli scandali che travolgono più o
meno tutte le formazioni politiche. Ognuno punta il dito verso lo scandalo del
proprio avversario dimenticando i propri di scandali. Fa specie in questi
giorni ascoltare quelli del Pdl vomitare tutto il possibile sul Pd per lo
scandalo del Monte dei Paschi di Siena, dimenticando i propri di scandali
quelli del Lazio, della Lombardia senza contare gli innumerevoli processi nei
quali è coinvolto il suo capo passando attraverso accuse pesanti di
partecipazione alla camorra ed alla mafia di diversi suoi parlamentari. E chi
non ha scandali dai quali difendersi si esercita nel candidare personaggi di
dubbio personalità. Lo stesso Ingroia, magistrato sceso in politica in nome
della legalità prendendo il posto di Di Pietro anche lui caduto in un tombino
fatto di conduzione allegra del proprio partito, trova il modo di candidare un
certo Di Nardo in Campania che si batterà per ottenere l'ennesimo condono
edilizio in una regione dove l'abusivismo è un costume diffuso.
Insomma è difficile, in questo fango nel quale tutti si
dibattono animatamente, pescare qualcuno che sia immune dagli schizzi maleodoranti
che saltano ovunque. Ci sarebbe una sola strada: abbandonare al loro destino
chiunque abbia anche una minima ombra sia per la conduzione del partito sia per
personaggi candidati e che l'elettore non ha la possibilità di non scegliere
con le preferenze. Poi c’è il paravento della legge elettorale, che ancora
tutti hanno il coraggio di denigrare dopo non aver fatto niente per cambiare,
che viene presa a pretesto addirittura per chiedere a qualcuno di ritirarsi
dalla competizione in nome di una presunta crociata contro il centro destra.
Crociata che non si fa con le idee ma con la ricerca di alleanze o addirittura
con il tentativo di insinuare fra le gente la psicosi del voto utile. Purtroppo
questo sarà il fango che ci ricoprirà ancora dopo il 24 febbraio perché agli
italioti basta poco per dimenticare tutto: con 20 milioni di euro ed un
giovanotto strafottente che tira calci ad un pallone si risolvono tutti i
problemi……..
E allora……abbandoniamo gli ideali……perché non servono per
far carriera……servono solo a gente come me per pensare di non aver vissuto
inutilmente e di avere una coscienza……e di coscienza in giro ce n’è ben poca….quindi
a che servono?