23 luglio 2014

Impotenza

Non ci riesco più. Leggo, vedo, ascolto, ma quello che mi rimane non è altro che annichilimento, un grande senso di impotenza di fronte ad un disfacimento totale a cui non ho mezzi per oppormi. Tempo fa facevo uno di quei sogni ricorrenti dove volevo urlare e la voce non mi usciva. Ecco, mi sento così, vorrei urlare ma la voce non esce, è attanagliata, ricacciata indietro, perchè troppo forte è il frastuono della crudeltà che sta dappertutto, troppo grande è la potenza di quella disumanità che si impone come inevitabile. Leggo reportage, vedo immagini che non vorrei vedere, ascolto opinioni di chi sta seduto in poltrona e la testa mi scoppia. Sento parlare di umanità e pace e rabbrividisco di fronte allo stridore che fanno queste parole mentre escono dalla bocca di chi le dice. E' troppo questo, è troppo tutto! Dove sono gli uomini, i miei simili? Dove sono le persone, i valori che le accomunano? Dove sono i cervelli pensanti? Dov'è la sensibilità, il discernimento, la responsabilità? 
Dov'è l'amore?
Non ci riesco più a dire la mia, non so cosa dire se non questo: mi sento dolorosamente impotente.



"C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente."

Jiddu Krishnamurti

Gaza, Ucraina. Italia non pervenuta.

L’impotenza delle diplomazie di fronte alle due spaventose crisi internazionali in atto – tra chi abbatte aerei di linea in Ucraina e chi abbatte ospedali a Gaza – grida vendetta. Eppure, a leggere qui e là, gli incontri si sprecano, vertici si convocano, i ministri si consultano. Si telefonano Obama e la Merkel. Si parlano Francia, Germania e Gran Bretagna. Tuona il Vaticano. L’Italia, tristemente non pervenuta, non ha ancora una posizione precisa, né su Gaza né sul conflitto ucraino. C’è da pensare che, davanti a una situazione internazionale così complessa ed esplosiva, il paese che esprime la presidenza del semestre europeo abbia cose più importanti a cui pensare. Per esempio cercare di imporre Federica Mogherini come ministro degli esteri all’Europa. Brava, capace, spigliata, moderna. 
Peccato che è muta.

Alessandro Robecchi per pagina99

14 luglio 2014

Me ne sto in disparte


Me ne sto in disparte, 
in silenzio, 
come sempre mi succede quando ho delle ferite, 
quando penso che le delusioni del mio piccolo mondo, 
le stranezze di ciò che mi accade, 
riguardino solo me. 
Lo faccio quando soffro 
perchè odio le frasi di circostanza, 
i consigli di chi non mi conosce a fondo 
e le pacche sulle spalle. 
Passerà, certo che passerà, 
il tempo è sempre la miglior medicina, 
ma intanto mi sento estranea 
a tutto il resto del mondo.

08 luglio 2014

Verità

Pochi giorni fa è mancato Giorgio Faletti e da qualche parte ho letto uno dei suoi ultimi pensieri scritti sui social network
 
"A volte immaginare la verità 
è molto peggio 
che sapere una brutta verità. 
La certezza può essere dolore. 
L'incertezza è pura agonia".

Aveva proprio ragione.