31 marzo 2023

Novità.

Caro blog, sei finito nel dimenticatoio e me ne dispiace. Quando sono andata in pensione pensavo che il tempo che avrei avuto a disposizione mi avrebbe permesso di coltivare la voglia di esprimermi e raccontare, però poi sono subentrate alternative più concrete, più interessanti e capaci di calamitare la mia attenzione e colmare il mio desiderio di fare qualcosa di utile, non solo per me ma anche per la comunità.

Avevo parlato in questo post di questa associazione di promozione sociale che, insieme ad alcuni amici, avevamo deciso di costituire e, anche se all'inizio è stato difficile crederci perché mi sembrava ci fosse sì tanta voglia di stare insieme ma pochissima voglia di impegnarsi, dopo varie delusioni, contrattempi e difficoltà a riunire le idee per farne obiettivi concreti, stiamo finalmente riuscendo a trovarci d'accordo sui propositi e sul lavoro da fare per metterli in atto e diventare quello che "associazione di promozione sociale" significa realmente.

Abbiamo trovato non poche difficoltà ad avere un riconoscimento giuridico e poter operare nella completa osservanza delle norme (tante!!!) che regolano questo tipo di associazioni, la burocrazia è sempre molto ostile e spesso abbiamo avuto la tentazione di lasciar perdere tutto. Però, grazie alla tenacia di alcuni di noi, ora possiamo dire di avercela quasi fatta e ci stiamo dando da fare per il primo vero evento che abbiamo in programma di realizzare tra circa un mese: un concerto jazz.

Sarà una piccola cosa e sicuramente dovremo ancora affinare le nostre capacità organizzative, però ci stiamo dando da fare in tutti i sensi e, per fortuna, tutti i fondatori stanno dando il massimo perché tutto vada a buon fine.

C'è però una domanda che continua a tormentarmi date le difficoltà che abbiamo riscontrato nel metterci in regola con la legge che disciplina queste iniziative: visto che sono semplici cittadini che autonomamente decidono di attivarsi e spendono il loro tempo e il loro denaro a favore della comunità, perché lo Stato, invece di favorirne la realizzazione, insiste con una burocrazia, tra l'altro spesso inefficiente, che riesce a inibire la buona volontà con balzelli assurdi praticamente insuperabili se non ci si rivolge ad esperti che, ovviamente, costano un sacco di soldi?

Lo so, l'incoerenza è una caratteristica che spesso contraddistingue la governance del welfare, quindi non avrò mai una risposta. Me ne farò una ragione.

Seguiranno aggiornamenti, non su questo blog che per forza di cose non potrò seguire, ma su questo, interamente dedicato al "Collettivo Frignano Extra", in cui racconterò di noi e delle nostre iniziative. 

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