Ultimo giorno di Novembre, un mese che non mi piace, l'ho sempre trovato triste, un mese di transizione, che non ha una propria identità, messo lì in mezzo all'inverno senza che abbia un significato preciso. Devo dire che tutti i mesi invernali non mi stanno troppo simpatici, odio il freddo, la pioggia, la neve e purtroppo vivo in un posto dove il caldo dura sì e no quattro mesi all'anno. Però non posso farci niente, posso solo lamentarmene e anche lamentarmi non mi piace, quindi lasciamo perdere.
Non so perchè ma stamattina appena sveglia mi è venuta voglia di tornare da queste parti. Erano mesi che non lo facevo, anche se me l'ero ripromessa. Ho passato l'estate a fare altro, soprattutto a leggere, a camminare e ad organizzare incontri con il mio gruppo di disperati idealisti. Non mi è passata la voglia di scrivere, avrei voluto farlo, ma non mi veniva in mente niente di originale. La mia vita stessa non è originale, una vita da pensionata single, con amicizie selezionatissime da cui, nonostante la selezione, ogni tanto prendo comunque le distanze. E poi sono diventata pigra, ho solo voglia di fare quello che piace a me, quello che mi viene in mente, senza fretta, senza curarmi di non sprecare il tempo. Lo spreco il tempo, é mio e posso farne ciò che voglio senza quella frenesia che sembra contraddistinguere il tempo che viviamo. Mi appartiene, forse l'unica cosa che mi appartiene veramente, di cui dispongo a volontà, e non ho nessuna intenzione di riempirlo per forza per seguire il luogo comune che impone a tutti i costi il fare, l'andare, il correre, l'arrivare possibilmente prima di altri. Ho lavorato, ho corso, ho sgomitato per la maggior parte della mia vita, ora posso permettermi di non fare niente di niente. Chi ha stabilito che non fare niente non va bene? Poi cosa vuol dire non fare niente? La mia testa lavora sempre, anche quando mi siedo in poltrona e guardo il muro. Penso. Guardo il muro e penso. Non è forse fare qualcosa anche pensare? Pensare è un esercizio bellissimo e non è per niente faticoso, coinvolge solo l'area del cervello.
A proposito del cervello. Ho 73 anni. Non riesco a definirmi proprio vecchia, ma in realtà lo sono e, si sa, la vecchiaia porta con sè varie problematiche tra cui potrebbe esserci anche quella di perdere un po' di lucidità. E questo mi preoccupa. Credo di non avere ancora nessun problema di questo tipo, ma se ci arrivassi, come farei ad accorgermene? Non potrei...ma forse qualcuno se ne accorgerebbe e me lo direbbe prima o poi...ma io ne resterei comunque inconsapevole...
Questa è una delle cose a cui penso ogni tanto. Mi preoccupa, ma non così tanto in fondo. Perché faccio dei confronti e credo di essere più lucida di tanti altri, di avere una memoria migliore di certi miei coetanei e di essere ancora capace di mettere insieme un ragionamento logico.
Sì, forse posso farcela. Forse posso sperare di non cadere troppo velocemente nell'incoscienza. Forse continuare a leggere come sto facendo, ad ascoltare la muscia che piace a me, a provare a scrivere qualcosa ogni tanto, ad interessarmi a quello che succede intorno a me, ad arrabbiarmi per la deriva che sta prendendol'umanità intera...e a fare le parole incrociate senza schema, mi aiuterà.
Ci conto. Sarò anche ottimista ma ci conto.