06 settembre 2014

Assiomi o paradossi?

Alla luce dei tanti, troppi, esecrabili fatti che stanno verificandosi in questo disgraziato mondo negli ultimi tempi, forse vale la pena ricordare, senza tanti giri di parole, cos'è il capitalismo, cioè quel sistema che ci ha portati fino qui, ad essere quello che siamo e a fare ciò che stiamo facendo. 
Il capitalismo è un sistema basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, sulla schiavitù salariale, su una crescita insostenibile dei consumi finalizzata all'accumulo di ricchezza privata sotto forma di denaro. 
E' un sistema che porta gli esseri umani alla guerra e il pianeta allo sfacelo. 
E' un sistema che genera catastrofi e ne trae la forza per alimentarsi. 
Ma soprattutto basa la sua esistenza sulla concorrenza e sulla competizione schiacciando la solidarietà e la cooperazione.
 
Non sono affermazioni, sono logiche deduzioni.
 
Ma il problema non è tanto quello che finora è riuscito a fare, che è sotto gli occhi di tutti. Il problema è che non lo stiamo affatto combattendo ma lo stiamo appunto alimentando.
Stiamo chiedendo paradossalmente al capitalismo di tirarci fuori dal capitalismo. Chiediamo, chiediamo....
Più chiediamo ai padroni e allo Stato, più ci mettiamo nelle loro mani, abbiamo sempre più bisogno di loro perchè ci diano quello che rivendichiamo. 
E' evidente che se noi chiediamo ad un padrone che ci dia lavoro, riconosciamo che abbiamo bisogno di lui per lavorare. 
Più chiediamo che lo Stato si faccia garante della redistribuzione del reddito, più ne consolidiamo l'esistenza. 
Più reddito otteniamo e più consumiamo, più rafforziamo la crescita economica e quindi da un lato lo sviluppo del capitalismo e dall'altro il tracollo del pianeta Terra. 
 
Quindi la domanda è: vogliamo mantenere questo rapporto di dipendenza in eterno?
 
Non sono affermazioni, sono logiche deduzioni.

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