Questa mattina su radio 3 "Tutta la città ne parla" si è parlato di questo. Lascio l'ascolto della trasmissione a questo link e dico la mia.
A me basterebbe che le cose fossero chiare: una testata o un giornalista
può dare una notizia, fare ricerche approfondite ed esprimere un'opinione. Può fare tutto ed è giusto che lo faccia, fa parte dell'esercizio dei media, ma deve dichiararlo senza mistificazioni. E se non si mistificasse molte notizie avrebbero la giusta
dimensione e spessore.
Quello che
secondo me non dovrebbe fare parte dell'esercizio dei media è la
manipolazione.
Faccio un esempio che secondo me la dice lunga:
l' "affaire
Salvini".
Ha scalato il suo partito che era ormai sotto il 10% fino a
condizionare la politica grazie alla visibilità
delle sua battute, che nei media pesano come se lui rappresentasse un
partito di maggioranza, fino al punto di salire di parecchi punti in
percentuale. Senza le coccole dei media questo non sarebbe accaduto e
questa è stata ed è una responsabilità gravissima: un
personaggetto da avanspettacolo trasformato nella voce dell'opposizione
autorevole perché sempre presente ovunque.
Questo grazie all'attenzione dei giornalisti. È molto grave ed esula sia dall'informazione che
dalla formazione.
Detto questo penso anche che sia difficile sottrarsi alla manipolazione che è sicuramente innegabile nei cosiddetti mezzi di informazione. La
costante diminuzione di lettori di libri ma anche di giornali, rende gli
italiani più "analfabeti". Tempo fa Tullio de Mauro rammentava
che il 70% degli italiani non sa leggere e capire il significato di un
testo semplice.
Messi così è ovvio dedurre che siamo potenziali vittime di condizionamenti.
Poi c'è la rete che con la sua velocità ha superato la percezione del reale attraverso i
mezzi tradizionali bombardandoci di informazioni molte delle quali risultano bufale.
Questa marmellata ci rende conoscenti di una mole di notizie e competenti del nulla.
Credo anche che siano diminuiti i veri giornalisti o gli
inviati e questo determina collages uniformi da una testata all'altra. Quello che può fare maggiori danni comunque è, secondo me, il
giornalista televisivo e Vespa è uno dei più fulgidi esempi. Quando certi sottoprodotti televisivi non avranno più audience
potremo essere certi che l'evoluzione culturale e mentale avrà fatto
grandi passi.
Al momento sono pessimista, ma quello che possiamo fare è avere uno sguardo obiettivo e usare molto lo strumento della logica di pensiero......una bella sfida di sicuro!!
Gianna, ti batto le mani: condivido pienamente quello che hai scritto!
RispondiEliminaGrazie Mariella, un abbraccio grande. :-))
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