15 luglio 2013

Pochezza e viscidume.



Questo è quello che mi ispira. Si dice che la prima impressione è quella che conta. Non ho mai avuto nessun moto di simpatia per Calderoli. Fin dagli albori della storia, all’inizio della sua carriera politica, pur non conoscendo ancora la sua ormai proverbiale capacità di dimostrarsi quale è (leghista ignorante, nel senso che non conosce, pieno di protervia  e di subcultura razzista per troppo tempo accettata o derubricata quasi simpaticamente come “eccessi verbali”), la sua faccia mi ha sempre ispirato ribrezzo, antipatia e viscidume. La sua estetica, come appariva, come si atteggiava e il suo aspetto comunicativo me lo hanno sempre fatto mettere istintivamente fra quelle persone che non avrei mai voluto conoscere e mi facevano domandare come un personaggio del genere potesse essere arrivato dove sta. Nel tempo continuavo a chiedermi come potesse rimanere dove sta (anche se la domanda può valere per quasi tutti quei personaggi inconcludenti, insignificanti e mangiapane a tradimento che popolano il nostro parterre politico).
Ora, dopo le sue ultime esternazioni, sembra che la misura sia colma. Dico “sembra” perché ancora sta là, perché poi si scusa! Non è stato cacciato immediatamente a pedate appena ha aperto bocca come si sarebbe dovuto fare in tante altre occasioni precedenti. Ed è ancora più sfibrante il fatto che per farlo si debba ricorrere ad una petizione. Sì, l’ho firmata, e spero che abbia il suo effetto, ma cacciarne uno e lasciarne un altro migliaio sarà come togliere una pagliuzza da un fienile……non ci darà nuovi posti di lavoro, non ci darà un vecchiaia serena e non permetterà ai nostri figli di avere un futuro……..non cambierà niente!

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