Il senso profondo della crisi
aleggia attorno a noi: per individuarlo basta guardarci attorno, svolgere
inchieste empiriche con il metodo semplice dell’osservazione.
E’ sufficiente assistere al dramma
della disoccupazione, ai suicidi per povertà, all’arretramento nelle condizioni
materiali di vita nel quotidiano, all’impossibilità del rivolgersi al welfare.
Il senso della crisi sta nei negozi
chiusi, negli opifici silenti dove non echeggia più il rumore del lavoro, nel
ritorno alla “guerra tra i poveri”, all’odio crescente tra gli apparentemente
diversi senza che nessuno sia più capace di farli riconoscere tra loro eguali
nel gran modo degli sfruttati.
Serge Halimi dalle colonne de “Le
monde diplomatique” scrive di “Medioevo Europeo”. Sì appare proprio un “ritorno
al Medioevo” quanto sta accadendo qui nell’Occidente super sviluppato.
Il senso profondo della crisi lo si
avverte nell’assenza del conflitto: ci giunge lontano l’eco di “piazze ribelli”
poi normalizzate dallo stridere lento sull’asfalto dei cingoli dei carri
armati.
Un’eco lontana che non sappiamo
raccogliere, rinchiusi qui nella fortezza di un’economia definita
“comportamentale” che ci impone i modelli, gli stili di vita, i consumi senza
dei quali il nostro individualismo non trova altra strada che annegare nella
disperazione.
Il senso profondo della crisi
corrisponde all’assenza di un’alternativa, nell’omologazione delle culture, nel
rendere omaggio all’eterna e intangibile “costituzione del potente”.
“Ribellarsi” potrebbe rappresentare
l’imperativo d’obbligo: ma come?
Il senso profondo della crisi ci
impone di riscoprire la politica: la politica, prima di tutto, intesa come
ricerca dell’appartenenza alla propria condizione materiale, la politica come
studio della situazione umana, dal singolo al collettivo, per cercare,
proporre, imporre soluzioni, la politica come sede di rappresentanza degli
interessi e dei conflitti.
Se ritorno all’indietro c’è, ritorno all’indietro
deve essere fino in fondo anche per le grandi masse dei diseredati, colpiti
dall’eterno ma mai eguale massacro capitalista, perché ritrovino la scienza, la
volontà, la forza di organizzarsi per resistere e cambiare profondamente questa
società: pietra su pietra come si scriveva un tempo.http://sinistrainparlamento.blogspot.it/2013/07/il-senso-profondo-della-crisi-di-franco_16.html
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