22 marzo 2017

Sono giorni strani...

Sarà l'accavallarsi di tante sensazioni diverse, o forse solo la stanchezza di tanti giorni frenetici. 
Fatto sta che inseguo solo i ghirigori dei miei pensieri. 
Sono giorni in cui, piuttosto che esprimermi, osservo, perché ho fame di capire, come se ancora ci fossero talmente tante cose da sapere che quel poco che so non può farmi stare tranquilla.
Sono giorni in cui le persone, anche quelle a cui voglio bene, mi danno insofferenza, una strana sensazione di disagio, e mi viene da chiedermi chi è che sta dentro ad una gabbia: sono io che guardo gli altri dietro alle sbarre o sono gli altri che guardano me rinchiusa?
Ricordo un particolare: da piccola guardavo degli uccellini dentro una grande voliera e pensavo che anche loro mi vedevano attraverso una rete, e forse anche loro potevano pensare di me la stessa cosa. Sapevo che era il loro lo spazio più piccolo e chiuso, ma non riuscivo a togliermi dalla testa che fossi io in un'enorme gabbia e che il mondo fosse dentro la voliera. Lo dissi a mia madre e lei mi chiese come mi venissero in mente certe cose. Mi venne da piangere.
Ci sono dei giorni strani, come quei giorni qui, colmi del disagio del non capire. 
Ed io li sento in bocca, un po' sgradevoli, come una forchetta con i rebbi storti. Ci si può mangiare lo stesso, ma non è la stessa cosa.
O forse più semplicemente c'è qualcosa di sbagliato in me, da sempre.  

2 commenti:

  1. A volte anche il nostro spazio, per quanto più ampio di quello della voliera, può sembrarci stretto o più stretto se non siamo felici, se ci manca qualcosa che cerchiamo disperatamente.

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    1. Mi manca di capire questa strana umanità....Ciao Daniele.

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