04 marzo 2017

Un pezzo di carta non fa da scudo.

E' di questi giorni la sentenza della Corte di Strasburgo che condanna l'Italia per l'inefficienza riscontrata nel difendere le donne vittime di violenza. Non mi sembra che sia la prima volta, correggetemi se sbaglio, e forse non sarà nemmeno l'ultima, perché di inefficienze siamo esperti.
Elisaveta aveva fatto ripetute richieste d'aiuto alle autorità, inascoltate. Aveva ricevuto protezione in una struttura, ma poi aveva dovuto lasciarla perché non c'erano più fondi per pagare la sua accoglienza. E infine l'epilogo, tragicamente prevedibile. Lei l'ha scampata ma il figlio che la difendeva no.
Le condanne ci sono state, per il colpevole del delitto e per la mancata protezione, ma i fatti restano, implacabili, a svelare condizioni inaccettabili per storie che si ripetono quotidianamente: mali evitabili se si desse il giusto peso e ascolto e se ci si mettesse d'impegno a riempire i vuoti e a correggere gli errori del sistema.
E' inutile la retorica di coloro, spesso rappresentanti delle istituzioni, che di fronte alle violenze, invitano le donne a denunciare. Denunciamo sì, ma poi? Un pezzo di carta non fa da scudo, ci vuole consapevolezza, responsabilità e, soprattutto, volontà di fare, tutte cose di cui la politica altisonante è molto carente.
E prima, prima ancora di certe misure a posteriori, ci vuole rispetto, e non solo per le donne: rispetto per tutte le persone, per i diritti e per la libertà di ognuno. E se non sappiamo più che vuol dire, impariamolo di nuovo, insegniamolo, ficchiamocelo nella testa a martellate che senza di quello non si va da nessuna parte se non nell'abisso in cui stiamo cadendo.
Già, ma che lo dico a fare? Una rivoluzione culturale di tale portata è praticamente un miraggio...
Coraggio donne, che fra poco è l'8 marzo e ci inonderanno di mimose...ma un po' di giallo in mezzo a tutto quel rosso non potrà certo cancellarlo...

3 commenti:

  1. Non è un miraggio, io ci credo e lotto insieme a voi perché si realizzi

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    1. Raccolgo il tuo ottimismo e mi consolo un po'. Grazie Daniele.

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