18 febbraio 2018

Non so se ho l'età per farlo...

Non so se ho l'età per farlo, ma ogni tanto mi piace ancora ragionare sull'amore, sui rapporti di coppia, quelli che io non ho e credo non avrò più ormai. Ho ribadito più volte il mio piacere nella solitudine e non lo rinnego affatto, però vorrei soffermarmi su di un altro modo di essere in coppia: un rapporto che preveda lo stare insieme senza doversi per forza fondere in un'unica entità, senza pianificazioni e obiettivi comuni da raggiungere per essere definiti innamorati. Quello che ho inseguito tutta la vita e che non sono mai riuscita a costruire con nessuno perché, di solito, quando ci si riconosce in una coppia subentrano meccanismi di possesso, fedeltà, convivenza e convenienza che, a mio parere, non fanno altro che inibire le personalità. Non dico che non siano giusti (a parte il possesso), ci sono coppie che riescono a stare insieme tutta la vita e ne sono entusiaste ma credo che per arrivare a questo ci sia un prezzo da pagare: l'uno deve per forza adeguarsi all'altro, smussare le diversità, fare finta, insomma, che tutto vada bene anche se in realtà si tratta solo di sopportare. So che questo ragionamento farà storcere il naso ai tanti che diranno che per amore si fa questo ed altro ed hanno ragione: le diversità sono ovvie e se si ama qualcuno lo si ama per le sue caratteristiche, i suoi pregi e i suoi difetti. Però, siccome niente è per sempre (e questa me la dovete passare perché è vero!), passato l'entusiasmo e la passione dei primi mesi, o anche anni non dico di no, in cui tutto sembra superabile e persino divertente, arriva il momento dei compromessi: ci si comporta in un certo modo per non dispiacere all'altro, anche se quel certo modo può non esserci così congeniale. Anche questo può essere giusto, bisogna però dimenticarsi della libertà di essere sé stessi. Ci si adegua per amore, si soffocano gli istinti per amore, si modificano le abitudini per amore. Ma allora, se l'amore ci costringe a cambiare, è ancora amore o solo voglia di stare insieme a qualcuno e lo si fa per paura di rimanere soli?
Ammetto che questo mio modo di pensare può derivare da esperienze non del tutto positive che hanno acuito una certa insofferenza ai compromessi coercitivi (anche se nella vita di tutti i giorni e specialmente nel lavoro sono già ampiamente costretta ad accettare), però questa idea dell'amore l'ho sempre coltivata...con continui insuccessi ovviamente. 
Ed è proprio questa: 
Rispetto quello che si è, per la strada, per la verità e la storia dell'uno e dell'altro.
Camminare insieme anche se gli orizzonti potranno essere diversi.
Liberarsi da tutte le aspettative, lasciar andare tutto quello che si crede "dovrebbe essere" e di tutto ciò che si "dovrebbe fare" per soddisfare i bisogni dell'altro. 
Liberarsi anche dal pensiero di quello che si crede dovrebbe essere l'amore per rispettare la propria unicità. 
Un amore che non giudichi, che non faccia male, che non imponga e non tolga. 
Un amore che liberi onorando l'altro, un amore che preveda lo stare insieme ma anche la possibilità di solitudine e viva esclusivamente nel presente.

Questo è quanto e questa è anche la ragione per cui la mia anima gemella si deve essere persa in qualche viaggio extraterrestre nel tentativo di cercarmi. 

17 commenti:

  1. Gianna, credo tu sappia che sono perfettamente d'accordo con te su questo argomento, cercherò solo di aggiungere qualcosa per trovare una risposta al fatto che, nella realtà, quelli che la pensano così... prima o poi rimangono soli! Le spiegazioni sono sempre complesse, viviamo in un mondo instabile, continuamente in trasformazione, è impossibile avere una sola risposta ai problemi... ma alcune "condizioni" sono determinanti nel creare le difficoltà e le sofferenze. La cultura dominante, quella che prevale nell'ambiente, nel paese in cui si vive, è uno dei condizionamenti. Noi e i nostri simili cresciamo in uno stato di totale conformismo, imposto dalla scuola, dalla religione e dalla morale conseguente. E la morale, accettata o subita, è che il "possedere", renda felici. Essere proprietari di qualcosa, di soldi, di oggetti e di persone corrisponde al benessere del possidente. Da una tale situazione, trovare qualcuno che respinga questo condizionamento, e condivida la propria e altrui liberazione... be' auguri. Sì, sono convinto: le religioni, TUTTE, sono le principali "conservatrici" di questo stato di cose, e noi viviamo nella "culla" di una delle più indecenti in questo senso. (c'è di peggio lo so, ma non è un sollievo saperlo ...). A proposito: perlomeno il 4 marzo votiamo il più anticlericale dei partiti in lista .... (lo ammetto : la mia è pura propaganda . Però sono d'accordo con te su tutto il resto. Dimmi che mi credi )

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    1. Ti credo (a parte la storia del 4 marzo perché sai che per me votare il meno peggio è comunque accettare un sistema che non mi rappresenta ) e sono d'accordo con te su tutto il resto. Ma le domande che mi faccio sono sempre le stesse: perché ci lasciamo condizionare? Per conformismo, ovvio. Ma perché, visto che questo conformismo spesso ci va stretto, ce lo facciamo andar bene lo stesso? Per il quieto vivere, ancora più che ovvio. E che quieto vivere è se non possiamo esprimerci liberamente e, parlo di rapporti di coppia, non facciamo altro che trasgredire a certe regole (tipo tradire il partner o cercare soddisfazioni che non riusciamo più a trovare nella routine) mettendo a rischio il rapporto stesso?
      Non è meglio "sconformarsi" sin dall'inizio? Si farebbe tanta fatica in meno... 😊

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  2. Da un sacco di tempo ci poniamo domande sull'amore, molti dei tentativi di risposta, sono contenuti nel tuo post.
    Eppure sempre ci ritroviamo pieni di domande e di dubbi. Molto semplicemente sembra che l'amore sia troppo grande per i nostri cervelli e che si cerchino semplificazioni e scorciatoie... generalizzazioni e luoghi comuni, descrivendo la passione come fosse tutto quel che c'è. La solitudine poi, senza ombra di dubbio, è una grande maestra, insegna ad ascoltare, ma non dobbiamo riempirla delle nostre lamentazioni, altrimenti tace.
    L'amore e la coppia, forse non c'entrano l'uno con l'altra, forse percorrono strade defferenti e siamo noi a costringerli sul medesimo sentiero. Forse, più semplicemente, descriviamo l'amore solo parzialmente dimenticandone ed omettendone una parte enorme... poichè non la sappiamo vedere.
    Passano gli anni ed a me restano solo i dubbi mentre le risposte sembrano sfumare e divenire frasi fatte.
    Ciao Gianna, un abbraccio.

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  3. E' così Rosa, dubbi su dubbi che non trovano risposte. Sai, anni fa, ero perseguitata dall'idea di essere sbagliata e mi arrovellavo senza capire perché tutti, o quasi tutti, sembravano così sicuri, così appoggiati a quelle convinzioni (o convenzioni?) che io non riuscivo ad accettare. Col tempo ho imparato tante cose, una fra tutte quella di essere me stessa. Ho fatto un po' di tabula rasa intorno a me e anche se sono convinta che non risolverò mai tutti i dubbi che mi assalgono, mi sento di avere raggiunto un certo equilibrio. Continuano le domande, perché non posso fare a meno di provare a capire. E lo faccio anche con la mia vita solitaria, voluta, ottenuta e difesa. Forse ho delle ambizioni troppo alte per quanto riguarda l'amore. Forse avrei dovuto fare come tanti che si sono adattati e si sono presi quel tanto che bastava per un tranquillo ménage. Ma accontentarmi non mi è mai piaciuto e se nella vita quotidiana devo farlo spesso per forza non accetto sicuramente di farlo in quella vita interiore di cui l'amore fa parte. Quell'amore così apparentemente semplice eppure così complicato che forse va vissuto senza porsi troppi perché. Sono però sicura di una cosa: l'amore non può essere tale senza la libertà di essere sé stessi. Ciao Rosa, un abbraccio a te.

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  4. Cara Gianna, io ti dico che l'età è sempre buona per parlare d'amore, se tutte le parole vengano dal cuore.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso e buona settimana anche a te con abbracci e sorrisi a iosa!!

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  5. Ciao cara Gianna,
    vorrei risponderti raccontandoti di me, di quanta infelicità ho vissuto nell'accontentarmi e di quanta libertà e serenità ho trovato nel riuscire a scegliere di stare da sola.
    Ma le vicende della vita non sono mai così nette, e ognuno di noi è diverso…ed ogni età aggiunge o toglie qualcosa al nostro modo di essere.
    La capacità di conoscere se stessi e sapere agire nella vita di conseguenza è la cosa importante, credo.
    Sono d'accordo col Signor Paolo su quanto scrive a proposito delle religioni, gran parte dell'infelicità nasce dagli stupidi condizionamenti che la morale religiosa ci propina.
    Riuscire ad amare restando liberi è quanto di meglio io riesca a immaginare. Ma è anche un traguardo difficilissimo da raggiungere….credo!
    Ti abbraccio con affetto e tanta stima
    Mariella

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    1. I condizionamenti ci vengono da tante parti: scelgono le copertine più patinate, i paesaggi mozzafiato, le promesse sbandierate come noccioline e l'illusione che tutto ciò che sembra vero lo sia, anche quello che non esiste. E noi ci illudiamo di scegliere. Ma almeno nell'amore dovremmo seguire davvero il cuore...o la testa, ascoltarsi soprattutto, e questo forse si può fare profondamente solo nella solitudine... Mah! Ciao Mariella, un abbraccio pure a te cara, con affetto e stima ricambiatissimi! Pure questo è amore, no?

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    2. Amicizia…è la forma d'amore più libera e disinteressata che ci sia, secondo me!
      Buona giornata carissima Gianna.

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  6. In linea di massima puoi avere ragione, ma se trovi davvero secondo me la persona giusta quelle che cambi sono abitudini da "single" che però scegli di non avere più proprio perché vuoi stare con quella persona. E per abitudini da single intendo magari rinunciare ad un po' della tua solitudine che a volte ti piaceva, ma in realtà se con quella persona condividi davvero tutto o quasi, questo senso di compromesso forzato non esiste, non si avverte. Credo che tutto o cmq tanto dipenda da chi si incontra

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    1. Può essere anche così. Ciascuno vive questo sentimento a modo suo ed evidentemente io, nella mia lunga vita non ho mai incontrato qualcuno per cui valesse la pena rinunciare a qualcosa. Ma già la parola "rinuncia" mi mette in crisi. Ripeto, forse le mie ambizioni sono esagerate e impossibili... me ne sono fatta una ragione da tempo...

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  7. Innanzitutto grazie per aver dato l'accesso ad una voce anonima!

    Ho letto un commento su un blog che seguo e pur avendo la modalità anonimo,non mi permette più di commentare,e per rispetto a questa richiesta non ho potuto fare un commento al suo di commento !

    Ho trovato le righe che ha scritto in piena sintonia con le mie ...andare a votare accontentandosi del meno peggio è un ulteriore forma di accettazione ad un qualcosa di cui non ci si sente rappresentati!

    Lo so che non ha nulla a che fare con questo post...e mi scuso ....ma volevo solo ringraziarla per questo senso di appartenenza di cui ho percepito ...

    Grazie

    L.

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    1. Grazie a te Anonimo. Sul voto ho già espresso troppe volte il mio pensiero e devo dire che anche in questa tornata elettorale sono convinta di ciò che faccio. Vedo tanta incompetenza e superficialità. I dibattiti sembrano partite a tennis, si rilanciano accuse reciproche cercando il fuori gioco. Tutti competono per vincere, tutti sono convinti, o dicono di esserlo, di poter governare e di riuscire a cambiare lo stato delle cose. Purtroppo però nessuno dice la verità, mentono sapendo di mentire. A parte le loro vacue promesse, sanno e sappiamo benissimo che chi tira i fili non sono i singoli governi dei singoli stati ma la speculazione finanziaria globale, inarrestabile potenza sovraterritoriale e sovrastatale. L'autonomia di decisione e la possibilità delle scelte politiche è ridotta, sempre più ristretta e i governi possono ben poco in modo autonomo perché obbligati a subire le fortissime pressioni economico-finanziarie sovranazionali. Se non lo facessero verrebbero schiacciati in breve tempo e le loro popolazioni ridotte in malo modo. È soprattutto questa la ragione per cui qualunque sia la forza politica che abbia l'incombenza di governare, destra sinistra centro non ha importanza, fa più o meno le stesse cose e non può fare diversamente. Non a caso le differenze di proposta e d'intervento tra coloro che aspirano a governare sono tecniche o funzionalistiche, non di sostanza. La politica conta sempre meno e i politici, loro malgrado, sono esecutori amministrativi per conto di... In un tale contesto la capacità del politico, oltre ad amministrare come meglio o peggio che può quando raggiunge cariche governative, si riduce a gestioni di tipo clientelare e basta perché il sistema di dominio è da un'altra parte, non si fa eleggere e non tiene conto di niente tranne che dell'aumento di capitali a fronte di un aumento sistematico di povertà, miseria e costrizioni familiari sempre più insopportabili. Tutti competono per vincere e provare a governare ciò che è solo amministrabile secondo direttive intrinseche su cui non si può intervenire. Nessuno può decidere veramente e dare una svolta propria per cambiare il corso delle cose, magari a favore dei più deboli e reietti. Tutto ciò non interessa al sistema. Non per cattiveria, ma perché non è funzionale al percorso intrapreso, impostato per continuare. È una giostra priva di speranza. Attraverso le elezioni e il sistema di governo in atto nulla di ciò che è utile umanamente e socialmente, può veramente mutare. Il cammino intrapreso dal potere dominante appare inarrestabile. Senz'altro non può essere mutato, o interrotto, neppure rallentato, attraverso gli strumenti amministrativi vigenti. I governi servono soprattutto per conservarne la funzionalità e il proseguimento di ciò che effettivamente è e si vuole che sia. Chi spera in un cambiamento radicale a favore dell'uguaglianza e della giustizia sociale non può pensare di poterlo fare attraverso interventi interni al sistema di cose presente, nell'illusione, continuamente frustrata, di agire per un cambiamento. Per tutto ciò pure questa volta, con ancora più convinzione delle precedenti elezioni, mi asterrò dal voto. Se c'è una possibilità d'intervenire per tentare di mutare un sistema ingiusto e iniquo come quello che stiamo subendo, essa può prendere forma solo al di fuori degli strumenti governativi vigenti, reinventando, attraverso metodologie di decisionalità orizzontale, modi e forme di autogoverno che ridiano voce e dignità alle persone.

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  8. " L'Amore non può essere tale senza la libertà di essere se stessi"...

    Invece no,rileggendo i nostri commenti ed il suo post e partendo da questa sua bellissima e profonda affermazione,comprendo perfettamente che anche la questione politica ha a che fare con il post ,con l'amore e con la libertà di essere se stessi!

    Io andrò a votare ed annullero' la scheda,combattuta dal non andarci proprio alla fine ho deciso di presentarmi ,perché fisicamente esisto e farò valere la mia sola presenza e la mia totale assenza ad un sistema che per tantissimi anni ha rubato la possibilità alle persone di essere davvero se stesse,dove la competizione non sana ,le ingiustizie,i favoritismi ,i trasferimenti di denaro delle potenze mondiali hanno annullato l'essere umano negli esseri umani....dando spazio a tutte le conseguenze delle illusioni in un cambiamento/miglioramento che nei miei anni di vita non è Mai avvenuto!

    Il quadro è abbastanza completo del cosa davvero non va nella nostra società, io lotto per Amore soprattutto di noi stessi ,anche se è paradossale lottare per amare.....ma ripetendo la sua bellissima frase sul l'amore è esattamente dal nostro profondo mondo interiore che dovremmo costruire,si sta ribellando al senso di mancata libertà perché l'amore è libero solo se è se stesso!!

    Grazie,non ha fatto altro che riconfermarmi l'appartenenza di cui percepito!

    Buona giornata!

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    1. Di nuovo grazie a te, hai saputo cogliere sfumature che molti non rilevano. Buona giornata a te!

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  9. È successo davvero!

    Non sono accorsa allo squillo delle campane dove unione vuol dire forza...ho ascoltato unicamente il mio cuore ed ho provato un senso di libertà ....mentre la mia mano tracciava il mio percorso interiore ,fatto di emozioni che annientano quella sbarra impostami per tanti ,troppi lunghi anni ....e creano tante possibili forme di vita,di vivere....e mentre accadeva sorridevo e ne ero felice...non voterò più per qualcosa che non mi rappresenta, non sono un numero per tanti numeri ;sono una persona ed ho un cuore...adesso sono libera in quello Stato di Amore perché sono davvero me stessa!

    A cosa serve avere un ideologia ,appoggiarla e venirne traditi ripetutamente a causa di un sistema elettorale assurdo ,studiato a tavolino per creare disordine altro che ordine ,per annientare le persone non solo dalle altre ma perfino da se stesse ...Ci si arriva a torturarsi con domande del tipo in Chi e/o in Cosa credere?

    Dobbiamo credere in noi stessi e riscoprire l'Amore che non ci tradisce come la politica,il potere ,il denaro ,il possesso !

    Quel tipo di Amore in cui io credo non è negoziabile,non fa sconti né interessi e non conosce pene...è Amore..punto.

    Grazie ...

    L.

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    1. Non mi devi ringraziare, il tuo pensiero è quello che sei. Non ti conosco, non so il tuo percorso di vita, ma evidentemente sentivi l'insoddisfazione, la voglia di liberarti da qualcosa che ti opprimeva. Non è facile credere in sé stessi, ascoltarsi e guardarsi dentro e non ci si arriva mai completamente; le distrazioni, i compromessi, le inibizioni, i condizionamenti sono tali e tanti che è molto più semplice arrendersi, seguire percorsi prestabiliti e rassicuranti per non sentirsi fuori, estranei e soli. Ma almeno la consapevolezza di non essere soggiogati nel pensiero, di vivere, per quanto possibile, in accordo con la propria identità interiore è già un traguardo. E l'amore, nella sua complicata semplicità e spontaneità, è la prima espressione di libertà.

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