Vivo un paese di 17000 abitanti, quindi abbastanza importante anche perché è un centro di riferimento di tutti gli altri comuni e frazioni dell'Appennino, dotato dei necessari servizi, di strutture funzionanti e credo di poter dire anche con una buona capacità di integrazione dei migranti. Qualche giorno fa mi è capitato di dover accompagnare una persona al pronto soccorso del mio paese per un piccolo incidente domestico. Non era affollato, ma comunque in sala d'attesa con noi c'erano diverse persone di diverse nazionalità. Ebbene, a dispetto della narrazione che piace tanto all'odiatore del Viminale che, a suo dire, avrebbe 60 milioni di affogatori alle spalle, ho visto solo scene di solidarietà. C'era un ragazzo molto giovane, del Burkina Faso credo, che aveva male alla pancia. Infermieri, medici, ma pure noi in attesa, ci siamo tutti prodigati per aiutarlo facendoci capire come meglio potevamo perché non parlava italiano. E nessuno all'accettazione gli ha chiesto lo status. Nessuno. Ha fatto la sua fila e quando è arrivato il suo turno ha ringraziato la sala d'attesa con un timido "merci". Idem per altri: un siriano che lavora in una pizzeria, un nero con una sospetta crisi epilettica. Accolti e curati in quanto semplicemente esseri umani.
Non lo dico perché penso sia un evento eccezionale, credo che tutto questo succeda in tanti altri posti migliaia di volte al giorno. Lo dico per ribadire che siamo una nazione civile, migliore di quello che qualcuno, con scientifica protervia, si ostina a raccontare. Migliore dei forum, dei social, della melma dove galleggiano gli infami. Migliore dei balconi dove a qualcuno fa comodo si moltiplichino i cecchini. Migliori dei fascisti, degli omofobi, della folla degli intolleranti.
Siamo migliori.
Ce la faremo a ribadirlo che siamo migliori, che ci meritiamo un Paese migliore.
Cara Gianna, io vivo all'estero da oltre 60 anni, ti confesso che non sono mai stato pessimista ma oggi lo sono!!!
RispondiEliminaCiao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-).
Tomaso
Grazie Tomaso, una buona domenica anche a te. :-)
EliminaPenso che tu abbia ragione Gianna, ma temo anche che sia in atto una sorta di "lavaggio del cervello" molto pressante. La speranza, la mia, è che tutti questi ragazzi cresciuti sin dell'asilo in classi multietniche sapranno non farsi condizionare.
RispondiEliminaSicuramente c'è un forte condizionamento, ma il popolo vero, quello a cui appartiene per diritto quel nome così abusato e strumentalizzato a fini propagandistici, reagisce in modo positivo e solidale di fronte ad un essere umano che soffre. Ci vorrà tempo, come dice sempre in nostro comune amico Paolo :-), ma le cose cambieranno perché non si arresta l'evoluzione e l'emigrazione, la mescolanza tra i popoli fanno parte da sempre della storia dell'uomo, volenti o nolenti che siano coloro che pensano di essere razza talmente pura da non poter essere contaminata...e non se ne accorgeranno neppure.
EliminaConcordo con Mariella ma anche con te, nel senso che l'integrazione nel rispetto reciproco non è una chimera ma già succede. Bisogna però che il rispetto delle persone e delle regole sia reciproco.
RispondiEliminaÈ assolutamente necessario che sia così.
EliminaQuesta è l'Italia che mi piace. Avevo scritto qualcosa in merito anch'io.
RispondiEliminaPassa a trovarmi quando hai tempo.
Intanto, ti ho scovata sul blog di Daniele e mi sono permessa di aggiungermi ai tuoi lettori fissi.
Spero ti faccia piacere.
A presto.
Certo che mi fa piacere. Sono andata nel tuo blog e ho scoperto che sei giovanissima!! Ho due figli che sono molto più grandi di te!! Per questo mi fa ancora più piacere la tua visita, essere ancora capace di interessare un pubblico giovane mi fa sentire meno il peso dei miei anni. ;-)
EliminaMa come??
EliminaNon lo sapevi che le donne non hanno età?
Altro che peso.. 😉
Purtroppo, è difficile da credere, soprattutto all'estero, per l'indegna propaganda che continua a fare 'l'odiatore' per eccellenza.
RispondiEliminaAnch'io ti ho 'scoperta' da Daniele, fortunatamente.
A presto, Cristiana
Grazie Cristiana. Gli odiatori ci sono, ma per fortuna non sono così tanti come vogliono farci credere. C'è gente che sa ancora cosa vuol dire "umanità". A presto.
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