04 settembre 2016

La verità fa male.

Non apprezzo la vignetta di Charlie Hebdo di cui tanto si parla e non sto neanche a pubblicarla, ma ritengo che tutta l'indignazione scaturita sia eccessiva. Siamo stati punti nel vivo? Evidentemente sì. Solo mi chiedo il perché di tutto questo sollevar di polveri e richieste di scuse visto che tutti sappiamo quali sono i criteri di costruzione in un paese ad elevato rischio sismico come il nostro, criteri che violano le norme vigenti, infarciti di corruzione e che affidano gli appalti ai peggiori clan di stampo mafioso e camorristico. Questa è la verità e tutti ne siamo a conoscenza, Charlie Hebdo l'ha semplicemente riproposta, forse in una maniera un po' becera e troppo dissacrante, ma tale rimane e ci fa male. 
Ma non lasciamo che la nostra indignazione si perda inutilmente in un giornale satirico che fa il proprio mestiere, rivolgiamo tutta questa veemenza verso chi davvero specula sulla povera gente, rivolgiamola verso chi costruisce in maniera dissennata per trarne il maggior profitto possibile, alle malversazioni, alle truffe, al peculato, al ladrocinio, al malaffare, alla malapolitica. A quell'insieme di piaghe socio-economiche che incancreniscono la condizione del nostro paese e che fanno sì che sia percepito con i consueti luoghi comuni (mafia e spaghetti) e gli Italiani rappresentati di conseguenza. 
Perché, prescindendo dall'auto-celebrazione quotidiana dei media di regime e delle istituzioni che incensano il made in Italy (che pure esiste) in modo autoreferenziale creando l'illusione che tutto il mondo ci stimi come capostipiti della civiltà, l'amara e profonda realtà è quella che trasuda dall'infame satira della vignetta.


1 commento:

  1. Vero. E' così che stanno le cose. Condividerò. Poi aggiungo anche che se vogliamo "libertà di espressione" E' NECESSARIO CONCEDERLA A TUTTI (compresi quegli stronzi che la pensano diversamente da noi stessi! cazzo!). A proposito, ripetiamolo: la satira non è fatta per ridere, e se gli italiani NON SONO SIMPATICI , non è colpa di un Felix. (oh! io sono italiano solo perchè me l'hanno scritto sulla carta d'identità.)

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