22 maggio 2013

Il duo Sciagura.

Era il véntinove aprile ed Enrico, il baciapile, alla Camera espone
un programma che lo eleva a statista d’eccellenza:
“Sobrietà, rigor, decenza e un gran senso dell’onore!”
Di Re Giorgio il gladiatore preparava la chiamata dell’ignobile brigata
dei Cicchitto, i Capezzoni, dei La Russa, i Formigoni, degli Alfano e i Nitto Palma
i qual dell’onor fan salma.
Nel discorso al Parlamento Letta Enrico fu un portento:
relazione democrista, senza spigoli, buonista, inclusiva, senza picchi,
tal da non turbare i ricchi e ai tapin dare coraggio.
Del programma qualche assaggio:
Stop all’Imu, prima rata. L’Iva a luglio congelata. Soldi per la mini impresa.
Dei precari la difesa. Soluzion per gli esodati. Quattrin ai disoccupati.
Cassa integrazione in più. Bonus per la gioventù.
Fiscal sgravi alle assunzioni e alle ristrutturazioni.
La ricerca incentivata. La Fornero riformata.
Un aiuto alle famiglie. E ancor altre meraviglie:
Convenzion per le riforme. Costituzionali norme per la legge elettorale.
Ed infine, è naturale, la Giustizia ai cittadini.
Sulla fonte dei quattrini nulla disse Enrico Letta,
non citava la ricetta, le libéralizzazioni né la privatizzazioni
né la caccia agli evasori né gli sprechi da far fuori.
Atteggiandosi a Gesù per noi sceso da lassù,
pesci e pan moltiplicava e in vin l’acqua trasformava,
per la gioia sia di Alfano che del Nobel veneziano, il tascabile Brunetta.
Spread a picco, Borsa in vetta!
Dopo ben cinquanta dì il governo partorì, fra un annuncio ed un rinculo,
una presa per il culo:
bloccan l’Imu fino a agosto.
Dei precari è certo il posto solo fino a Capodanno.
Ed infine stanzieranno per la cassa integrazione un miliardo. Che bidone!
Al veder le prime imprese del governo a larghe intese
un bel nulla si prospetta.
Anzi, in più, Re Giorgio e Letta stan portando ogni italiano
nelle fauci del caimano.


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