I dati sono sconvolgenti: la Germania era fino a poco fa una
nazione che esportava lavoratori, ora li importa a man bassa. Nel 2103
l’immigrazione in Germania ha toccato un record assoluto da 17 anni a questa
parte. L’Ufficio Statistico di Germania l’ha detto chiaro: sono lavoratori alla
disperazione che vengono da Grecia, Italia, Spagna e Portogallo. Quelli cioè
che l’economicidio dell’Eurozona, voluto da Berlino e Parigi, ha portato al
disastro. Marx lo sapeva, al capitale serve “L’esercito di riserva dei disoccupati”. Eccolo.
Un gruppo di economisti tedeschi ha felicemente commentato
che si tratta “di lavori che andranno a
riempire i vuoti qui da noi, poiché i tedeschi quei lavori non li fanno”.
Back to the ‘70s. Ritorno agli anni ’70, solo che non sono più i turchi ora, ma
noi ex ricchi. Infatti i nuovi immigrati sono soprattutto italiani, greci,
portoghesi e spagnoli laureati, o almeno
diplomati e con già un mestiere sulle spalle.
Eccoci. Berlino ha la crema a gratis. E noi, immani poveri
deficienti, diciamo “Nessuno metta in
dubbio l’ideale europeo!”.
Devono pisciarci in testa, è giusto, ma di più.
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