13 ottobre 2013

Ricordi.

Ricordo il 12 ottobre di 42 anni fa. Mio figlio, il primo, e non avevo ancora 19 anni. 3 kg e 200 di strilli e tenerezza che hanno faticato più di 12 ore per uscire dal mio corpo, forse volevo tenermela quella pancia che mi aveva fatto diventare improvvisamente grande o forse avevo paura di quello che non conoscevo e che si presentava impellente. Ma era lì, tra le mie braccia, che già ricercava il contatto perso spaventandomi un po’ per quella dipendenza completa, per quel non capire come soddisfare. Però ce l’abbiamo fatta, siamo cresciuti insieme, giocando gli stessi giochi e passando attraverso pianti e sbucciature fino ad arrivare al momento in cui ha deciso qual era la sua strada e ha lasciato il nido, ancora quasi implume ma deciso ad affrontare il mondo. Non so quale sia il concetto di buona madre, io ho seguito molto l’istinto e forse posso aver sbagliato a non essere protettiva e severa, a lasciargli lo sguardo sui suoi orizzonti senza metterlo troppo in guardia dalla fatica di raggiungerli ma, guardandolo ora mi riconosco nel suo pensiero e nei suoi valori, e sinceramente non posso che sentirmi orgogliosa di quella testa che si è fatta da sola, anche faticosamente ma soprattutto liberamente. È bello ora ritrovarsi insieme, parlare anche del passato, dei grandi errori e delle piccole vittorie ma soprattutto è bello guardare avanti insieme, complici seppure con strade e obiettivi diversi.

Auguri Francesco.

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