Miei poveri e disperati amici,
io non so né chi siete né dove abitate. Sono però certo che
ognuno di voi, attuali padroni del mondo, sia all’avanguardia nella scala
spettrale dell’infelicità e del vuoto interiore che, per vostra precisa
responsabilità, invade attualmente il nostro meraviglioso pianeta.
Chi decide in modo permanente i destini del mondo intero
sono, si dice, poche centinaia di individui. Addirittura qualcuno sostiene che
coloro che veramente hanno il massimo potere decisionale sull’intera umanità
non superino le trenta persone.
Non è certo da voi, quindi, che riusciremo ad avere
informazioni per sapere chi siete e come siete, voi che lasciate tracce
ovunque, e siete al tempo stesso impossibili da identificare. La miserabile
concezione dell’esistenza che vi caratterizza tuttavia si evince osservando lo
stuolo dei vostri servi, quelli che fanno parte dei Governi, che gestiscono gli
Stati con un sistema politico incapace di tener conto e di capire l’immenso
valore di ogni essere umano.
Per voi è vostro diritto inalienabile l’esercizio del potere
di vita e di morte su alcuni miliardi di abitanti, asserviti a ritmi di lavoro
laceranti o all’incertezza di un futuro nebuloso che tatticamente rendete
sempre più oscuro. L’atto d’amore, il solo atto d’amore che mi è consentito nei
vostri confronti è maledirvi, per i milioni di esseri umani che avete fatto
morire nelle guerre, per i miliardi di esseri umani cui avete negato la
possibilità di vivere, offrendo miserabili, faticose e contorte esistenze,
invece di poter godere serenamente della gioia immensa e semplice della vita.Io
vi maledico con tutto l’amore di cui la mia vita mi ha reso capace per il
miliardo di bambini che avete fatto morire negli ultimi 50 anni, vi maledico
sperando che l’intensità del mio amore vi faccia miracolosamente dissolvere,
ovunque voi siate.
I vostri panni puliti grondano d’un intero oceano di sangue,
e le ottuse difese dei privilegi formulate dagli intellettuali da voi comprati,
generano in voi un vuoto incolmabile trasformandovi in esseri ancora più
infelici di quelli che opprimete. Questa lettera non l’ho scritta pensando che
la possiate ricevere, sicuramente nessuno di voi la leggerà mai. L’ho
concepita, con l’aiuto dell’essere umano che è in me per dare ai vostri servi
ignari e non la possibilità di scegliere.
Al vostro servizio infatti ci sono due tipi di sottomessi: i
servi colpevoli e i servi ignari. I vostri servi più spietati sono quelli che
mettete al comando degli Stati, le gerarchie potenti politiche e militari a
volte anch’esse occulte, che controllano la tenuta del sistema sociale e del
suo potenziale di inganno e di truffa esistenziale che giorno dopo giorno sono
rigorosamente in grado di esercitare sull’intera umanità. I servi ignari sono
miliardi di esseri, costretti a denominare i loro feroci oppressori con termini
come Onorevole, Eccellenza, Eminenza, Presidente etc. ma in cuor loro, senza
neppure deciderlo, vi coprono con l’onda immensa del loro disprezzo. Tutti
costoro sono soggiogati da esistenze precarie, e voi sottraete l’ottanta per
cento delle risorse impiegandole per la difesa e la conservazione dei vostri
privilegi.
Non pensate che le mie maledizioni siano solo mie, gran
parte dei vostri servi, senza neppure saperlo vi maledicono istante dopo
istante dai serbatoi di contenimento nei quali li avete rinchiusi : le
prigioni, le divise militari, le mafie, le catene di economie che si impongono
con la violenza essendo sempre più prive di creatività e di intelligenza. Ecco
perché io vi immagino disperati, tormentati dal non sapere le origini del
vostro disagio, perché l’onda immensa delle maledizioni che miliardi di sottomessi
vi inviano ogni giorno vi raggiungono nei momenti di solitudine estrema,
quando, sulle soglie del sonno, finalmente incontrate il vuoto che vi dilania
dopo aver congedata la prostituta da 100.000 dollari, o pensando ai figli che
fingono di amarvi e con i quali non avete mai giocato, impegnati come eravate a
decidere guerre e genocidi.
Pensate anche solo per poco se il mondo si svegliasse senza
di voi. Pensate a un pianeta abitato dalla gioia. Forse anche voi, Padroni del
mondo, di fronte a una gigantesca e incessante festa quotidiana, uscireste
dalle vostra tane dorate travestiti da esseri reali e vi mischiereste
volentieri con tutti gli altri per scoprire in voi l’immenso valore dell’Essere
Umano paragonando al quale il ruolo di padroni assoluti del mondo sarebbe solo
una squallida torturante parodia. Forse finalmente accadrebbe il miracolo
capace di seppellire nelle oscurità della Storia i vostri abietti ruoli di
onnipotenza.
Gualtiero
Estratto dal sito ufficiale di Silvano Agosti
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