Sì lo so, c'è di peggio di quanto sto per scrivere.
L'obiezione me la faccio da me. Ci sarebbe da parlare dei pedaggi autostradali
rincarati del 8% dal miserabile Lupi,
ministro ciellino delle Infrastrutture, vendutosi alle "larghe
intese". Ci sarebbe da far rilevare quei mille e 400 euro in più rispetto
allo scorso anno che ci rastrelleranno dalle nostre tasche.
Ce ne sarebbero delle cose......ma sono in vena di
cazzeggiare...o forse semplicemente non voglio pensare. E per non pensare vado
di qua e di là, senza una meta.
E dove vado a finire? Proprio qui, in un
sito che consiglio soprattutto nei periodi di depressione. È vero, è il Fashion
Trends 2013 for Men e sono già fuori tempo massimo, ma l’inverno non è ancora
passato e chissà che non faccia ancora in tempo a vedere in giro qualche
ritardatario vestito in questo modo, qualche uomo freddoloso, che però vuol
mostrare la dotazione di muscoli. Un caldo tricot che tutte le nonne vorranno
confezionare per i propri nipotini. Da indossare con disinvoltura (se ci si
riesce).
....Ma poi smetto, il cazzeggio lascia il tempo che trova, ritorno
in me e di nuovo penso, o almeno ci provo. Avevo provato anche a scrivere
qualcosa sul nuovo anno, ma per cominciare il 2014 del blog non ho trovato di
meglio che postare un articolo
a dir poco catastrofico. È che mi sembra di non aver niente da dire, mi sembra
già tutto detto, sviscerato, analizzato…..e poi dimenticato nella frenesia del
succedere e nell’impossibilità di intervenire. Potrei dire di speranze, di
desideri, ma alla fine cos’è che desideriamo di più? La felicità, o nei casi
più modesti, un po’ di serenità. E anche qui non c’è niente da scoprire, la
sfera di cristallo è offuscata dal troppo uso che se ne fa. Potrei leggere l’oroscopo,
ma mi dicono che anche le stelle stanno a guardare perché troppe ne hanno dette
e promesse, e il magazzino è stracolmo di pratiche inevase.
È così, ci si sveglia con un anno diverso sul datario e si
pensa: qualcosa è cambiato? Il numero sì, ma il sapore è sempre lo stesso, e si
fanno i conti con il passato, con il presente e con quello che si chiama futuro
ma che è solo una conseguenza dei primi due. Una sola cosa è certa: invecchierò,
non sono più quella che ero e quella che sono cambierà domani, senza bisogno di
guardare il calendario.
Ecco, forse qualche domanda me la sono fatta, una sola a
dire il vero: riuscirò a tener duro? Con la mia testardaggine, il mio orgoglio
e la mia voglia di fare nonostante tutto? Riuscirò, come ho fatto finora, a
rialzarmi da quelle inevitabili cadute che ogni giorno mi aspettano al varco?
C’è ancora silenzio intorno, come se dopo i botti e i
clamori degli abbracci, ci fosse concessa un po’ di riflessione, per capire
come modellare questo tempo che si cambia vestito ogni tanto per darci l’impressione
di ricominciare, per riprendere fiato per una nuova corsa ad ostacoli.
E allora sì, sono pronta, come lo ero ieri e come lo sarò
tutte le mattine, per sopravvivere, per tirare avanti, per non soccombere…….e
forse una piccola speranza ce l’ho anch’io…..cercherò di non mollare!
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