Nei titoli di coda del serial «Gli anni
spezzati» figurano tre consulenti, nessuno dei quali storico di
professione, ma giornalisti d’apparato: Adalberto Baldoni, Sandro
Provvisionato e Luciano Garibaldi – autori di volumi di memorialistica
pubblicati da piccolissimi editori in odore di neofascismo quali Nuove
Idee o Ares, o di neonazismo come Settimo Sigillo.
Basti dire che Adalberto Baldoni, membro
del Comitato centrale del MSI dal 1965 al 1995, ex giornalista
ottantenne del «Secolo d’Italia», pubblicava già nel 1986 il volume Noi rivoluzionari: la destra e il caso italiano con Settimo Sigillo, per ripulire l’immagine dell’estrema destra dallo stragismo.
Sarebbe come se la RAI realizzasse una fiction
sull’omicidio di Federico Aldrovandi per mano delle forze dell’ordine e
affidasse la stesura del copione all’allora Questore di Ferrara o al
Sindacato di Polizia…
Ecco invece la memoria di un testimone di quegli eventi pubblicata sul «Fatto quotidiano»:
«E sempre sul commissario Calabresi, nei
miei personali ricordi, non è quell’uomo tormentato da dubbi o dalla
ricerca della verità. È quello che, durante un sit-in vicino al carcere
di San Vittore per chiedere la liberazione degli anarchici arrestati per
le bombe del 25 aprile a Milano, sento gridare a Pinelli: “Te la faremo
pagare”. Solita intimidazione di un poliziotto verso un anarchico che
non vuole collaborare? Forse. Però quella frase, dopo quello che è
accaduto, sembra quasi una profezia».
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