21 ottobre 2014

Voglia di libertà....


Jack Kerouac muore il 21 ottobre 1969.

"Voglio essere considerato un poeta jazz che suona un lungo blues in una jam session d'una domenica pomeriggio."

Troppo anarchico, troppo scapestrato per stare dietro un tavolo, Jack ha voglia di assaporare il mondo e la vita, un desiderio incontenibile che lo porta a scontrarsi con le realtà più dure.
Conosciuto e quasi idolatrato dai giovani di tutto il mondo che vedono nel suo romanzo "Sulla strada" l'opera che più di ogni altra rispecchia i propri bisogni e sogni di libertà, Jack Kerouac rappresenta oggi uno degli autori più importanti dell'intero '900. Grazie a lui e a questo libro che sconvolse gli Stati Uniti prima, e il resto del mondo poi, i protagonisti della famosa contestazione studentesca trovarono un capo saldo, una figura su cui poggiarsi ed a cui fare risalire i loro ideali e le loro proteste.

"Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare." 


“Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo”.
“Per andar dove, amico mio?” 

“Non lo so, ma dobbiamo andare”.

Chi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di lasciarsi tutto alle spalle e semplicemente andare? Ciascuno di noi, prima o poi, è stato preda dell’inquietudine, e a volte non serve neanche avere una ragione precisa per intraprendere un viaggio, per cercare, perdendosi nel mondo, di trovare sé stessi, prima che tutto si spenga nel desolato stillicidio del diventar vecchi.

1 commento:

  1. E' vero: "per cercare ... di trovare sè stessi..." , Solo che, a quel tempo, quando avevo l'età per provarci, mi ricordo che pensavo: ma, e se dopo mi mancano i soldi? Intendiamoci: ho condiviso quel sogno e quelle idee, ma capii anche che quei miei coetanei, sopravvivevano faticosamente, lavoracchiando qua e là, o sostenuti da qualche amico ...generoso. Non mi sono mai "liberato" lasciandomi "andare" , non ho mai vissuto la libertà senza una conclusione appagante "continuativa" ... Era come il piacere sessuale: ottenuto una volta casualmente, per poi aspettare tristemente il "caso" successivo, praticamente affamati,... non era un sogno appagante per me. Comunque sì, è stato un bel momento, avevamo molti personaggi capaci di raccontarci sogni ... quasi veri! E ci si credeva, e ci sono stati anche cambiamenti sociali notevoli, a seguito di quei sogni; non in quel senso "evasivo", ma certamente molto reali e continuativi per i giovani venuti dopo. Poi si sa, "l'evoluzione" non è mai lineare, ci sono anche le deviazioni e le regressioni... ma certi tabù di allora oggi sono scomparsi quasi del tutto.

    RispondiElimina

Una tua opinione è sempre gradita...o anche un semplice saluto. ;)