Ferdinando Imposimato
La causa principale dell’alluvione, degli allagamenti, delle
esondazioni è da ricercare nella colata di cemento a cui è sottoposto
il territorio genovese da decenni e
nel cinismo di chi l’ha voluta e sviluppata, a quella classe dirigente
politico-economica criminale, che persiste nell'arricchirsi con la
distruzione del territorio, dividendosi il bottino con grandi opere,
lobby e affaristi senza scrupoli e le mazzette connesse. Non a caso le
zone più colpite sono la Valbisagno e la Valpolcevera, i quartieri
collinari e le aree urbane a fondo delle valli genovesi. Ma è la città
di Genova, da ponente a levante, a subire di nuovo i disastri voluti
dalla classe politico-economica, fautrice locale di quel modello di
sviluppo che sta devastando l'Italia Nella stessa direzione va il
decreto sblocca Italia del settembre 2014 che consente di derogare ale
norme sulla tutela del territorio. Aggressione del territorio,
disboscamenti, sfruttamento delle aree fluviali, l’urbanizzazione, con
il seguito di cementificazione, di dissesto idrogeologico e costrizione
delle dinamiche idrografiche naturali, l’industrializzazione, sono
all’origine dell’ emergenza di Genova. Negli anni la classe politica ha
trovato sempre il modo di giustificare i disastri causati con nuovi
profitti e nuovi progetti distruttivi , di nascondere tutto sotto la
scusa di eventi naturali imprevedibili , e senza fermare la corsa alla
speculazione , continuando cinicamente a distruggere l'ambiente per
trarne vantaggio. Le esondazioni dei torrenti Sturla, Scrivia, Bisagno e
Fereggiano erano fenomeni prevedibili che si innestano in un
contesto urbano che li determina .
A Trasta un fiume di fango
dovuto alla desertificazione delle zone disboscate per i cantieri del
TAV-Terzo Valico ha invaso la strada principale. Allagamenti e colate di
fango diffuse in tutta la Valpolcevera, sia sul lato destro che
sinistro di tutta la vallata. Laddove sorgevano i boschi e le colline di
Trasta e San Quirico, sorgono ora due enormi cantieri dell’Alta
Velocità, quello della “galleria Campasso” e quella della “finestra
Polcevera”, voluti da COCIV con la sentita partecipazione del Comune di
Genova, Regione Liguria e dello Stato italiano. Le due colline sopra
Via Castel Morrone e Via Tecci stanno scomparendo e vedono la città
avvicinarsi minacciosa sempre più. I loro boschi erano un argine al
veloce scorrere dell’acqua, ne rallentavano la forza. Cemento, ruspe,
trivelle, camion e gallerie hanno sostituito quelle distese di alberi. E
le conseguenze si sono viste. Non è la prima volta che Trasta viene
colpita dai fiumi di fango dei cantieri del TAV. Così più volte
nell’ultimo anno, così chissà quante altre volte ancora. Questo è solo
l’inizio di una tragedia nfinita. Chi ancora avrà il coraggio di dire
che le priorità di Genova sono le grandi opere e il Tav-Terzo Valico,
dovrebbe vergognarsi. E l'opera costerà il seicento per cento in più di
quello che costa in Francia , in Spagna e Giappone. Ma il TAV è un
modo per arricchire i predoni e i governanti a spese dei cittadini che
non devono dimenticare. Quanto alla magistratura, il TAR della Liguria
accertò subito le irregolarità del bando di gara da parte della Regione
ligure; e il Consiglio di Stato forse poteva fare a meno di affermare
la competenza delTAR del Lazio, provocando un ritardo di tre anni e
oltre.
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