13 dicembre 2015

“Una donna italiana quarantenne intreccia una relazione con un tunisino di 26 anni. Lui l’ammazza come un cane. Non voglio vedere il suo nome nella lista delle "martiri". Dire che se l’è cercata è il minimo. Se fosse sopravvissuta l’avrei insultata. Nel rispetto della morte provo pena per sua figlia.”


Questo è il commento di Rosanna Lau, consigliera grillina e delegata del sindaco di Civitavecchia, alla notizia dell'assassinio di Alessia Della Pia, ammazzata di botte dal suo convivente Mohamed Jella in quel di Parma.
Il post è stato cancellato subito, ma ormai se l’erano già copiato in troppi e la bufera ha infuriato sino a che la signora Lau ha rassegnato le dimissioni. Nell’accettarle, il sindaco Cozzolino definisce la signora Lau, “una brava persona”, che ha semplicemente fatto dichiarazioni “erronee” ovvero “esternazioni che non possono essere condivise” perché “la violenza è sempre da condannare”, poi la ringrazia per aver “lavorato per la collettività” e per “quanto di buono fatto finora”, ecc. ecc. Insomma, secondo Cozzolino l'ex delegata ha fatto uno sbaglio, la sua è stata una caduta di stile relativa alla posizione pubblica rivestita. Perciò, se fosse stata la classica casalinga di Voghera a dire le stesse nefandezze facendo la spesa al mercato, la cosa non avrebbe avuto alcuna importanza. 
Credo che il sindaco si sbagli perchè il nodo è proprio lì, nel fatto che l'opinione della Lau, a prescindere dalla sua connotazione politica e dalla sua posizione pubblica, sia condivisa ancora da centomila altri sprovveduti. Probabilmente non ha la stessa risonanza, ma importanza ne ha tanta, eccome! 
E' proprio l'idea che le donne provochino, istighino, accettino e meritino la violenza, che è ancora così largamente diffusa e condivisa, che rappresenta fin troppo bene, purtroppo, l'idea di una società che collude con chi usa violenza e facilita la creazione di spazi sicuri per chi gode dell’abusare di altri esseri umani . 
Si chiama biasimo della vittima.
I media riportano i casi di violenza contro donne e bambine/i analizzando le ragioni che possano aver portato i perpetratori a tali gesti. Gli uomini violenti sono descritti come "travolti dal raptus", quasi costretti alle botte o all’assassinio perché "infuriati dall’ennesimo litigio" o perché "lei lo aveva lasciato/voleva lasciarlo", coinvolti in un "disgraziato incidente" o in una "tragedia domestica". Quando stuprano è perché lei "sembrava starci", magari era ubriaca, o era fuori alle 4 di mattina, o era vestita in modo provocante o rompeva semplicemente le palle. I violenti non hanno scelta, povere creature. Sono preda di irresistibili, devastanti, testosteroniche emozioni provocate dal comportamento delle "femmine". 
Questa è la minestra avvelenata che ci buttano giù per la gola ogni giorno, più volte al giorno, su ogni tipo di media.
E' ovvio che, seguendo queste direttive, non si può dedurre altro che debbano essere le donne a fare delle scelte e comportarsi in centocinquantamila modi diversi per evitare gli abusi. E non importa che tonnellate di studi e testimonianze abbiano ormai provato a ogni livello che ciò è irrilevante per abbassare il tasso di violenza. 
Ed è questa minestra che Rosanna Lau ha digerito metabolizzando il suo spensierato commento sull'omicidio di Alessia Della Pia. 
Non è diverso, nuovo, trasgressivo. Fa parte del nostro attuale contesto sociale.

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