Ma ballare vuol dire anche comunicare, incontrarsi, parlare. Perché il ballo libera la mente dal tran tran della vita ordinaria, unisce le persone in amicizia, rende armonia sulle note di un tango, un fox o un cha cha cha. Ballare un ritmo che prende o una melodia che commuove è qualcosa che rende felici in quel momento, perché è in quel momento, magari stretti in una presa ammaliante e calda di una bachata o in una sacada di un tango argentino, che si sente l'unicità del proprio essere unito a quello del partner, una sensazione primordiale che fa scivolare sulla pista come se nemmeno si appoggiassero i piedi per terra. Ballare è come estasiarsi davanti ad un tramonto speciale, o sentire una brezza leggera sul volto quando si ha caldo. Ballare è anche questo: un rapporto intenso fra mente e cuore, in cui la mente predispone il cuore a ricevere emozioni, profonde e magiche, qualcosa di necessario per la vita, come la musica da cui scaturisce. Cosa sarebbe la vita senza musica? E' un'esigenza primordiale dell'uomo, un metodo di liberazione e protesta oltre che espressione delle idee. Dagli schiavi colonizzati nelle varie terre del mondo, si sono originati alcuni fra i ritmi migliori, che oggi raffinati e rivisitati generano la musica da ballo. Basti pensare alla “rumba” nata dagli schiavi colonizzati e portati da svariate terre dell’Africa fino all'America latina. Essi, per sentirsi vivi, si riunivano e creavano gruppi di movimento, sui ritmi di arcaici cucchiai battuti su casse di baccalà rovesciate o fusti di legno vuoti che venivano percossi per creare un ritmo. Su queste prime percussioni, il movimento corporeo intenso si esprimeva e dava un senso alla vita di queste persone, che poco o nulla avevano per vedere il sereno delle loro giornate.
Questo è uno dei molteplici esempi dell’importanza della musica, ma anche della danza per ogni uomo.
La musica è vita e la danza è poesia!
La danza è l’unica arte in cui noi stessi siamo la materia di cui è fatta. (Ted Shawn)
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