11 luglio 2012

Se l'è cercata!


Anch’io ho sentito quella frase una volta, dopo che i miei vicini avevano letto sul giornale quello che mi era capitato nella notte. Anche se avrebbero potuto fare a meno del giornale, perché erano tutti là, morbosamente immobili dietro le finestre a guardare la scena inconsueta per un quartiere tranquillo come il nostro.
Se l’è cercata, certo, perché non va bene che una donna sia così indipendente, che non si sottometta alle “regole”, che pretenda rispetto e libertà dai tipici canoni moralistici.
Se l’è cercata, perché aveva mille amanti, anche se non ne hanno mai visto uno. Perché tornava tardi la sera e una donna che esce la sera può fare solo la puttana.
E quel “se l’è cercata” è un’affermazione lugubre, crudele, che ancora oggi viene spesso ribadita indicando un comportamento ritenuto “libero” della donna e che dà licenza al maschio di fare quello che vuole: stuprarla, magari in branco, o ammazzarla.
Quante donne sono state uccise nel 2012? Ho perso il conto. Uno degli ultimi casi, straziante ed efferato, quello di Maria Anastasi. E questa mattina un altro, a Cremona.
Coltellate, colpi inferti proprio per uccidere, per porre fine alla vita di una donna che forse non era più docile, o forse perché lo era troppo. E mariti che confessano, così, candidamente, come se, in coscienza loro, si sentissero nel giusto e fossero gli altri a non capire.
E mai, mai una volta che ci si astenga dallo scavare nella vita di lei, dal cercare indizi di una vita dissoluta, amanti, amori, lavoratrice o casalinga frustrata, italiana o straniera. E la gente giudica, fa supposizioni, si permette di sindacare sui comportamenti come se questi dovessero per forza influire sulle reazioni, o che le reazioni fossero giustificate dai comportamenti, fate voi.
Ma il risultato è sempre lo stesso: violenza su violenza.
E' dura sentirsi giudicare da coloro che, in teoria, dovrebbero mostrare almeno un po’ di solidarietà. È dura rendersi conto che certi atteggiamenti maschilisti, che spesso non sono prerogativa dei soli uomini, sono duri a morire e non fanno altro che portare avanti questa cultura becera di prevaricazione di un essere umano su di un altro essere umano.
Che importa cosa faceva, cosa desiderava o quali tresche andava complottando?
E’ stata uccisa, e questo dovrebbe bastare per condannare chi l’ha fatto.

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