Oggi vorrei scrivere qualcosa di diverso, qualcosa che si
discosti un po’ dalle solite tiritere sulla politica, di cui veramente ne ho
piene le tasche, anche perché, pensandoci bene, non si fa altro che ripetere le
stesse cose: non è giusto di qua, si dovrebbe fare così di là, sono tutti
uguali, non se ne può più, ecc. ecc. ecc.
Vorrei parlare di qualcosa che è praticamente scomparso,
credo prematuramente perché ce ne sarebbe stato ancora un gran bisogno, anche
solo per riscoprire qualcosa che non siamo più tanto abituati a considerare, a
farne un uso quotidiano.
Vorrei parlare della gentilezza.
Ricordo che quando ancora c’era non si faceva troppa fatica
ad usarla. C’era, era lì, a disposizione di tutti, gratuita come poche cose
ancora sono. Bisognava solo avere un po’ di umanità ed eccola
che si presentava, solida, spontanea e gratificante. Era una forma mentale, di
quelle che ti tiri dietro dalla nascita, una vera e propria modalità di essere
e di agire, un modo di fare attenzione agli altri e di prendersene cura, una
forma di comprensione e di tolleranza che, con un po’ di educazione, migliorava
con gli anni e la consapevolezza.
Dolcezza, pazienza, educazione, cortesia, galateo, capacità
di chiedere scusa, attenzione all'altro..
Grazie. Prego. Scusi. Ha bisogno? Passi pure. Non importa. Disturbo?
Permesso?
Piccole parole, pennellate di colore che riconciliavano con
i grigi ingranaggi esistenziali, gocce di balsamo per ammorbidire l’asprezza
della vita quotidiana.
Certo, non miglioravano le cose, ma servivano ad affrontarle
meglio, ad evitare sgomitamenti, togliendo un pizzico di sconforto alla
difficoltà che normalmente si incontra percorrendo strade costantemente in
salita.
A dire il vero, qualche traccia di gentilezza si può ancora
trovare in alcuni tipi di rapporti, almeno in una prima fase di conoscenza e di
studio reciproco, ma poi si disperde facilmente, sostituita da un cinismo e da
una indifferenza che sono il lasciapassare per il disprezzo del prossimo.
E se qualcuno ancora prova ad essere gentile, tentando di resuscitare
una pratica così obsoleta, gli va ancora bene se viene solo tacciato di
retorica, perché potrebbe benissimo restare completamente isolato e condannato
per pratiche sospette. Pare che l’aggressività e la violenza siano
indispensabili per non farsi mettere i piedi in testa e l’idea che le relazioni
umane siano fatte di comprensione, di rispetto e considerazione è ormai considerata fuori
dagli schemi.
Ma non credo che ce ne siano di migliori per uscire da una
crisi che, prima di aver spolpato i portafogli, ha già da tempo corroso i
cuori.
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