Un
giorno di qualche anno fa....o era ieri?....nacque una bambina. Era
bella ma anche molto arrabbiata perchè si era resa conto subito che
sarebbe stata una faticaccia farsi ascoltare da tutte quelle persone che
parlavano in maniera strana. Nonostante questa consapevolezza, amò
profondamente, fin dal primo momento, tutti i suoi simili, senza
distinzioni di sorta. Nel tempo imparò che poteva fare tanti giochi con
loro e con tutte le cose che la circondavano: i prati, gli alberi, le
montagne, il cielo. Imparò anche ad assecondare i perché, i come e i
quando che ballavano tutti insieme nei suoi pensieri. Ballava quasi
sempre con loro, tanto che, passando gli anni, riuscì a gestirli,
mettendo ordine nelle loro frenetiche coreografie, senza mai smettere
comunque di invitare al ballo ogni nuova domanda che bussava alla porta
del suo cuore. Imparò anche che a cadere ci si può far male ma si può
sempre riuscire a rialzarsi, che le ferite guariscono anche se lasciano
segni profondi, ma imparò soprattutto ad usare nel modo giusto quella
materia grigia che scoprì presto, rinchiusa come un tesoro, nella
scatolina della sua testa. Fu proprio questa la compagna nel suo cammino
di giochi, di domande e di voglia di scoprire il mondo al di là delle
sue radici. Purtroppo però, non è mai riuscita a smettere di essere
arrabbiata, perché troppe sono le persone che non ascoltano e che
parlano in maniera strana, ma è riuscita ad appropriarsi di così tanta
bellezza che la rabbia non si vede sul suo viso, salvo uscire prepotente
dal suo stomaco ad ogni necessità. Ora è una donna, completa ma non
pacificata, continuerà a farsi domande su domande e a cercare bellezza
ovunque essa sia, e ad allietare chi le sta vicino con prorompente
maestria o silenziosa vitalità. Auguri amica mia,
che il tuo cammino sia sempre propizio e che chi ti accompagna non
smetta di bere alla tua fonte...io spero di essere uno di loro...
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