11 ottobre 2015

Una piccola storia, una fantasia...o forse no.


Vento e acqua bussano alle finestre ora. Da poco siamo tornati facendoci sorprendere dal temporale. Non abbiamo voluto dar retta a quei nuvoloni profetici che volevano impedirci di camminare come sempre in mezzo ai boschi. Siamo bagnati, il cane ci rivolge uno sguardo di rimprovero e va ad arrotolarsi corrucciato nel suo angolino morbido. Per fortuna in casa c'è ancora una buona scorta di legna e basta poco per riaccendere il fuoco, un soffio e le braci sotto la cenere tornano ad occhieggiare, pronte a contagiare il loro calore. Un calore che si confonde e unisce con quello delle note lente e strascicate di un sax. Il nome no, quello non lo ricordo mai, ma tu sì e lo declami, evocandone la magia, mentre ti togli i vestiti bagnati di là, in camera. Anch'io mi spoglio, ma davanti al fuoco, perché la mia pelle ne assapori immediatamente la carezza. Ecco, la sensazione di benessere si allarga a tutto il corpo, mentre faccio spazio al piumone e qualche cuscino davanti al camino. Ti chiamo ma non rispondi perso a fare o a pensare chissà cosa. Ho voglia di abbracciarti e di consumare con te quelle lingue di fuoco sempre più alte che si insinuano predatrici. Il sax continua a illanguidire i pensieri, viene voglia di lasciarsi andare, seguire quelle note ovunque portino, senza resistenza, senza pudore. Eccoti finalmente. Sì, hai indovinato i miei pensieri: quei due calici di nettare rosso sono quello che mancava per annullare qualsiasi confine con la fantasia. Potrebbe succedere di tutto là fuori e non ce ne accorgeremmo, si sta troppo bene qui per preoccuparsi di altro.
Parliamo. Di noi, di emozioni. Ridiamo. Del presente e del passato. Del futuro no, incerta previsione che non sarà fruibile fino a che non diventerà anch'esso passato.
Poi le parole tacciono, non servono ora. Ora parliamo con gli occhi, con le mani, ipnotizzati dal calore dentro e fuori. Occhi socchiusi, mani lente e curiose, bocche solo morbide di baci.
I bicchieri sono ancora quasi colmi là, in un angolo, testimoni di un inizio appena accennato. Dopo, quando gli abbracci si scioglieranno e il velluto delle parole busserà al silenzio dei baci, dopo, forse, li vuoteremo…….se non ci addormenteremo, cullati dal calore delle tenerezze.

2 commenti:

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