20 febbraio 2014

Mi scuso.



Mi scuso enormemente ma non riesco ad entusiasmarmi alle scommesse di e su Renzi, ai suoi battibecchi con Grillo o a quelli di chiunque altro con chicchessia, al festival con gli spacchi e le spaccate da una ringhiera.

Mi scuso perché tutto ciò potrebbe sembrare disinteresse.

Lo è.

Le intemperanze della mia coscienza mi impediscono di assoggettarmi.

E mi dispiace….o forse no.

Perché mi sento estranea in un mondo che vive di commedie surreali e di dibattiti spuri.

Perché mi sento più sola del solito e non essendo corredata di ipocrita buonismo mi resta il dubbio se partecipare o meno può contribuire a rendermi sensibile o insensibile del tutto.

In compenso imparo sempre di più a sopravvivere e mi accorgo che la solitudine diventa una condizione necessaria per chi sa respirarla senza sentirsi morire.

Da costrizione diventa scelta.

3 commenti:

  1. Gianna, nemmeno io partecipo... non è necessario, ma è invece necessario capire il perchè vivo in questo mondo, fatto così. Quindi lo guardo ( come fai anche tu...), lo critico (insieme a te...), e penso alle alternative possibili (ecco qui siamo diversi: le tue alternative sono ... belle, ma utopiche, le mie molto prosaiche e altrattanto improbabili). Quello che non mi spiego è come mai io... in fondo mi ci diverto (quasi), e tu invece non ci riesci.. Cioè, forse lo so, o credo di saperlo: la mia realtà è molto più utopica della tua! Siamo capovolti, io ci vivo nell'utopia virtuale, tu vuoi vivere nella realtà dell'utopia! E' un p' un casino di parole, ma so che capirai, gli altri, se leggeranno, si arrangeranno....

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  2. E vabbè…mi arrangerò :-) Ma volevo dire a Gianna che sono completamente d'accordo sulla solitudine, che io chiamo "Libertà", se lo capisci non vuoi niente altro.
    Ma non sono d'accordo sul partecipare o meno…sono viva, intorno a me succede questo (oddio non necessariamente San Remo o Renzi…) e quindi non riesco a non partecipare, almeno col pensiero….sbagliando quasi sempre la mira, ricredendomi, sbagliando di nuovo. Ma non partecipare, per me, equivale alla morte.
    A Paolo invece dico BRAVO, chiedersi il perché si vive adesso, qui, in questo mondo fatto così….è quanto vorrei fare, a volte faccio…cercando affannosamente una risposta che possa essere anche una indicazione di vita.
    Se scrivo "vi abbraccio" abbasso il tono della conversazione? ;-)

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    1. Anche per me solitudine vuol dire libertà, anche se non dovrebbe essere così in termini un pò più generali. Quel "sentirmi un pò più sola" è una sensazione, momentanea perchè un secondo dopo me ne compiaccio, che deriva forse da una continua disillusione, un cascar di braccia sulla miseria di certi personaggi che continuamente sono e siamo costretti a subire, a meno che non ci ritiriamo in un eremo. Il dubbio sulla partecipazione è un pò ironico perchè non posso non essere partecipe essendo sensibile a certi argomenti, ma potrei diventare insensibile come arma di difesa contro l'impotenza di oppormi a queste menti eccelse che partoriscono eccelse cazzate....un pò contorto vero? Sì, ma ultimamente le mie masturbazioni mentali patiscono l'umidità e a volte s'ingrippano. Perdonatemi.
      Mariella, un abbraccione one one, così il tono della conversazione si alza ancora di più!!!

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