Sembra ieri e invece son passati vent’anni circa. Vent’anni fa si
scoperchiava il vaso di Pandora e fu Tangentopoli. Ma i conti non si
fecero fino in fondo. Si aprì quel vaso, ma fu messo in fretta un
coperchio altrimenti il lezzo poteva portare alla fine del sistema. E fu
come quando si prendono in maniera non corretta gli antibiotici. Si
distrugge apparentemente i sintomi apparenti, ma non il male.
E questo continua a covare e a costruire anticorpi capaci di rigenerarlo
più attivo ed immune di prima.
La Corruzione incominciò dapprima a mostrarsi come circoscritta. Era
solo questione di uomini, di mele marce, di pochi, e non come crisi del
rapporto capitalista. Era determinato come “soggettivo” e non
“oggettivo”, del sistema stesso. E da questo ha cominciato a costruirsi
intorno una serie di legittimazioni tali da diventare legalità. Dalla
scomparsa del reato di falso in bilancio, all’accorciamento dei tempi
per la prescrizione a tutte una serie di cavilli , norme e regolamenti
tutti in una unica direzione.
E’ stata istituita l’ANAC ( Autorità nazionale anticorruzione) sulla
spinta di sollecitazioni delle commissioni europee, della riprovazione
mediatica per sopire i fatti che via via si scoprono. Ha vari compiti di
controllo e prevenzione. Ma non è stata prevista nessun potere
coercitivo o di intervento diretto. Può indagare, verificare,
controllare, ma non intervenire.
E si badi, a leggere attentamente gli atti del Parlamento, che non fu
solo opera di qualcuno al Potere, ma avvenne con la complicità di
tutti, in maniera più o meno palese.
Perché sistemica è l’esigenza.
La Corruzione è diventata , in questi anni il mantra. E’ diventato
sistema culturale. Non è solo una questione che tocca solo strati della
popolazione, ma la attraversa in maniera trasversale, sistemica appunto.
Sì, certo, in maniera semplicistica si è voluto far credere, e ancora si
continua a battere questo chiodo, che essa sia endemica e solo al ceto
politico. Che solo i politici abbiano una predisposizione a questa
pratica e a questa “dipendenza”. “Tutti a casa” ci ripetono. Dicono
che spazzata via questo concentrato di sporcizia, la casa ritornerebbe
linda e pulita come “pria”. Oppure che è solo , ancora una volta e a
dispetto della quotidianità dei fatti accertati, questione di pochi
malfattori. Di piccoli mariuoli.
Non è così!
Insieme ai politici , dietro ed accanto ad essi vi è un sistema , un'intreccio che si è costruito, ri-costruito, in questi anni di
“assopimento”, fatto di burocrati, impiegati, imprenditoria diffusa e
non , costretti o no, comunque consenzienti, a sottoporsi al dio
Corruzione. Se si vuol campare, se si vuol “vivere”. O partecipi al
banchetto, o sei fuori e manco più ci si fa caso. E’ del tutto normale.
Un detto delle mie parti recita che non si comincia a banchettare se
tutti non hanno la forchetta in mano.
O siedi al tavolo con la forchetta in mano o sei fuori stanza!
Per cui la richiesta di mazzetta non è più il corpus del reato. Non è
reato, non solo, non è più scambio illegale o addirittura illecito, e
non è più mazzetta. Diventa solo scambio di favori, normalizzato e
regolamentato, quasi. E il sistema diventa sistema integrato, permeato
tanto che è più presente fin dai livelli più basse delle istituzioni.
E’ più presente (diffuso) a livello dell' assessore comunale o regionale
che a livello di ministro, più a livello di tecnico del comune
dell’urbanistica, dell'impiegato comunale al catasto, dell’impiegato
dell’ASL addetto all’ufficio acquisti o anche solo di vigile urbano o di
semplice appuntato dei carabinieri, o di impiegato allo sportello, non
importa quale.
Certo maggiore è l’opera maggiori sono gli appetiti, e non c’è “Grande
opera” che non nasconda fatti di questo genere. L’ultimo esempio l’EXPO,
ma non dimentichiamo il sistema TAV , la riunione del G8 in Italia, il
dopo terremoto dell’Aquila, e di tutte le altre ricostruzioni e via di
questo passo.
D’altra parte basta prestare attenzione alle dichiarazione dei politici,
ma non solo loro, quando vengono beccati con il sorcio in bocca. “A mia
insaputa”, oppure “ho fatto solo un favore ad un amico” quasi
ingenuamente recitano. E non è solo o soltanto un modo ingenuo o
farlocco per difendersi.
In molti casi è la verità. Si è dentro l’ingranaggio che non ci si fa
più caso. Il meccanismo è talmente automatico che funziona da solo.
Mi confessava un “amico” camionista, che quando viene fermato dalla
polizia stradale è quasi automatico per lui avere dentro la patente un
biglietto da cinquanta euro. Infatti non esce per strada senza due o tre
biglietti di quella taglia.
Quasi mai succede che il biglietto gli viene restituito
Ed è per questo che parlare di società civile staccata dal ceto politico è solo un depistaggio.
Il ceto politico è lo specchio della società. E’ il precipitato del
senso comune generalmente e mediamente diffuso. E il sistema elettorale
c'entra ben poco. Questo al massimo può determinare il sistema di
riproduzione o di controllo del potere.
Ne è a dimostrazione, un piccolo esempio: dall’ultima scoperta da parte della magistratura, si scoprono personaggi
già condannati per corruzione nella cosiddetta “prima repubblica”.
Ebbene sono gli stessi presenti anche in questa seconda fase. Gli
stessi. Condannati per corruzione e continuano imperterriti a gestire e
mediare atti pubblici e della pubblica amministrazione. In questo non vi
è nessun anticorpo, nessuna riprovazione sociale, nessuna riprovazione a
nessun livello. Ma d’altra parte se un ex presidente del consiglio, un
“padre della Patria” come ama definirli lui stesso, condannato per frode
fiscale, continua a dettare l’ordine del giorno della politica, che
governa in compartecipazione non ufficiale con l’attuale presidente del
Consiglio, vuol dire che questo è lo specchio della società. Se milioni
di italiani ( in calo per fortuna ma non per i suoi trascorsi penali, ma
per vicende di diatribe interne e di lotta intestine di potere)
continuano a votarlo vuol dire che esiste una partecipazione simbolica
fra l’operato dell’uno con il pensiero degli altri. Una simbiosi del
comune sentire e percepire.
Tutto questo non è l’anomalia nel nostro sistema , ma è la normalità.
Nessuno ( o solo pochi paria) lo avverte come “anormalità”, al massimo
come risultato “dell’eccezionalità del momento”.
Come finirà questa ultima ondata di lezzo che avanza?
Non vi date pensiero.
Adda passà a nuttata.
zag(c)
Sì, è così. Ma lo sapevo già, ormai lo dicono tutti... anche i colpevoli. E allora il problema è : come mai l'anomalia viene "solo" denunciata? Mi viene da pensare che il motivo sia nel fatto che, invece di continuare a denunciare i fatti, bisognerebbe che qualcuno cominciasse a proporre un "sistema" politico e sociale, DIVERSO! Lo so, è difficile, nemmeno io so farlo, ma per la miseria, come mai nemmeno a uno solo viene in mente di dirlo? Invece di riempire pagine e pagine di lamenti strazianti, sulla sorte del paese ridotto di merda, per colpa di qualcuno, ma non si sa di chi, anzi è proprio ormai un modo inevitabile.... e cavolo per forza poi vince un Grillo....
RispondiElimina