05 agosto 2015

Morire di lavoro e diventare subito un fantasma.

Si muore nel silen­zio, senza scal­pore. Ancora un’altra morte nei campi che precede quella di Mohammed, il bracciante sudanese vittima della fatica e dei caporali a Nardò. Ma intorno a questa storia non ci sono fiaccolate, proteste, cortei. C’è solo silenzio e omertà.
Paola è uscita da casa sulle sue gambe, come tutte le notti, per andare a lavoro ed è tornata in una cassa da morto. E’ stata sepolta il giorno dopo, sembra senza autopsia e con il nullaosta “telefonico” dato dal magistrato di turno. Il pm non si è recato sul posto perchè il parere del medico legale è che si sia trattato di una morte naturale, forse un malore per il caldo eccessivo. 
La magistratura ha già individuato ed emesso un mandato di arresto nei confronti del killer: il caldo.
Quindi i padroni possono continuare a fare profitti, tranquillamente.

http://ilmanifesto.info/san-giorgio-jonico-bracciante-stroncata-dal-caldo-e-dalla-fatica-durante-la-raccolta/ 

Puglia, le testimonianze delle braccianti italiane sfruttate. Orari disumani. Paghe da fame. Ricatti da parte delle caporali. Due braccianti pugliesi raccontano la loro vita, tra campi e magazzini. http://www.lettera43.it/esclusive/puglia-le-testimonianze-delle-braccianti-italiane-sfruttate_43675182281.htm

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