22 aprile 2012

I 14 comandamenti


Sogno di vivere in un paese dove non ci sono fabbriche, insediamenti industriali, degassificatori o inceneritori, centrali nucleare o a carbone. Dove non c’è nessuna forma di condizionamento mediatico, di consorteria o corporazione, speculazione finanziaria e multinazionale. Un paese autonomo, indipendente e autosufficiente, che in tutta libertà  decide le priorità sociali, i bisogni e le necessità primarie della popolazione. Dove la salute e la felicità dei cittadini è una necessità primaria. Dove Aria, Acqua e Terra,  sono considerati doni supremi e impagabili perché sola fonte di sostentamento e di vera salvezza. Un paese pulito, nel corpo e nell’anima, bonificato da ogni rifiuto e scoria e dove la libertà e la giustizia  sventolano come bandiere al sole. Un paese libero da ogni superstizione, mondato da ogni conformismo, relativismo ed egoismo, e inebriato di passione, creatività e genio.
E invece….
Vivo in un paese dove non c’è autonomia, autosufficienza e identità. Che ci ha trasformati in schiavi rendendoci succubi dei “bisogni”. Abbiamo perduto la primordiale forza di volontà. Non abbiamo più un livello di sopportazione oltre il quale ribellarsi. La nostra capacità di reagire si è estinta. Siamo un branco di asini e di ignoranti, privi e privati del più remoto barlume di vera cultura, vera conoscenza e sana tradizione. Sappiamo tutto di ogni cosa inutile, effimera e invalidante, ma non sappiamo niente di ciò di cui abbiamo veramente bisogno. E per questo siamo costretti ad avvalerci sempre di terzi, che risolvano i nostri problemi quotidiani, che siano pratici, psicologici od esistenziali. Deleghiamo. Non sappiamo più nemmeno chi siamo perché ci identifichiamo in modelli che ci vengono imposti. Ed è in questo modo che buttiamo via le nostre esistenze, aspettando che altri decidano per noi come viverle.

Vogliamo continuare così? Allora questi sono i comandamenti (presi in rete non mi ricordo più dove):

-Non mi ribellerò né mi leverò contro alcuna autorità e continuerò a consumare senza fine.
-Consumerò ancora di più durante una recessione che non ho prodotto perché mi viene detto che devo riportare l'economia sulla giusta strada.
-Continuerò a credere a tutto ciò che i media fanno vedere.
-Obbedirò e accetterò tutte le leggi, anche se non ho votato per esse.
-Continuerò a lavorare ad orari sempre più lunghi, e ad accettare tasse sempre più alte.
-Continuerò a farmi fare il lavaggio del cervello dai falsi bisogni che la pubblicità mi presenta.
-Non protesterò in alcuna forma.
-Continuerò ad accettare guerra e povertà.
-Continuerò ad essere governato da una maggioranza di ricchi, e accetterò la corruzione.
-Continuerò a credere che non posso cambiare nulla.
-Continuerò a sopprimere ogni caratteristica di me per potermi inserire in questa società materialistica.
-Non mi leverò per ciò che so essere giusto.
-Continuerò a sostenere che così vanno le cose.
-Continuerò a fare ciò che mi viene detto.

Vogliamo sottoscriverli o non è forse meglio la disobbedienza?

2 commenti:

  1. Non ne ho molta di fantasia Perché credo che l’utopia sia la luce per un domani migliore. Per fare si che questo entri nelle menti va alimentata e credimi faccio molta fatica perché io appartengo alla generazione nata ne l’era fascista dove gli analfabeti erano la maggioranza siamo sopravvissuti al fascismo alla distruzione della guerra ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare hai nostri figli per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza ma i fatti ci hanno smentito Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza che ci ha fatto capire che le ideologie non esistono sono solo create ad arte dalla classe dominante per creare fazioni da sottomettere al proprio volere Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito al sogno utopico che se venisse coltivato è l’unica salvezza L’utopia unica luce per un domani migliore senza partiti che fanno chiacchiere da 64 anni Utopia per un popolo coeso a l’interesse comune non dei pochi come avviene da sempre con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato per il loro tornaconto
    Sfruttando credenze politiche e religiose hanno approfittato dell’ignoranza per gettare radici cosi profonde del male da ingannare anche chi ignorante non è
    Tutto questo ha fatto il suo tempo per questo più li lasceremo al potere
    e più si avvicinerà la fine fa da spia la crisi mondiale creata dalla cupidigia anticamera della fine di tutto
    L’unico antidoto è il sogno utopico che diventa realtà rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto Dominato dalla gente più imperfetta che esiste sulla faccia della terra L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo cederà il passo al nuovo privo dell’interesse dei pochi a beneficio di tutto il mondo unito in un solo credo la fratellanza . scusami se ti ho annoiato ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero.

    PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
    Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
    il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.

    La differenza ci sarà quando il credo delle due forze Politiche
    Si completerà fondendosi a formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
    VITTORIO

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    1. Non mi hai annoiato, anzi, stai sfondando una porta aperta. Mi sono sempre sentita dire che le mie opinioni erano utopie, qualcosa che mai e poi mai si sarebbe potuto realizzare, men che meno ora che il progresso ha portato l'uomo a certi livelli da cui non si può tornare indietro. Ho sempre lasciato dire, tenendomi ben strette le mie convinzioni e i miei ideali utopici. E ora che il tornare indietro diventerà presto una necessità sono quasi contenta, ma non per dire il famoso "te l'avevo detto", ma perchè solo in questo modo (non indolore purtroppo) possiamo riscoprire, oltre che noi stessi, il vero significato del vivere comune, l'eguaglianza sociale, appunto.
      Ciao Vittorio.

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