È un argomento scabroso, che spesso molti non accettano
nemmeno di discutere perché la morale e l’educazione che abbiamo ricevuto ci
impediscono di considerarlo razionalmente : l’incesto. Sia chiaro che qui voglio
parlare esclusivamente di adulti consenzienti e consapevoli, lasciando da parte
le troppe violenze di cui ogni giorno la cronaca ci mette a conoscenza e che
sono sicuramente condannabili sia moralmente che giuridicamente con le pene più
severe.
Sfrugugliando come mio solito in rete, ho trovato un
articolo che parlava di un caso successo recentemente in Germania: la condanna di Patrick Stübing, nato nel 1976 a Lipsia, allontanato dalla sua famiglia a
tre anni, posto in una casa di accoglienza per bambini e infine dato in
adozione a sette anni. Nel 2000, all’età di 23 anni, il ragazzo è riuscito a
ristabilire un contatto con la sua famiglia scoprendo così di avere una sorella
di 16 anni. Nel dicembre 2000, la loro madre è morta e il rapporto tra
Patrick e la sorella si è fatto più profondo. Il mese successivo, i due hanno fatto
sesso in modo consensuale. Nel corso dei successivi cinque anni, la coppia ha
avuto quattro figli, dopo di che Patrick si è sottoposto ad una vasectomia. La
figlia più giovane al momento vive con la madre, ma gli altri bambini sono
stati dati in affido.
Il caso lascia molti interrogativi, in quanto i due fratelli
non erano cresciuti insieme e pertanto non avevano potuto sviluppare le normali
inibizioni sessuali che si vengono in genere a creare fra fratelli. Inoltre,
nessuno dei due ha subito violenza: il sesso fra loro è stato consensuale e,
altro aspetto che potrebbe creare pregiudizio, nessuno dei due ha avuto un
ruolo nell’educazione dell’altro, come accade quando un padre e una madre stringono
una relazione sessuale con il loro figlio/a (approfittando del proprio ruolo
dominante e della fiducia del figlio/a nei confronti del genitore abusante).
La Corte europea si affida dunque, per un tema così
delicato, alle leggi presenti nei vari Stati (in Portogallo e in Serbia, l’incesto è stato ad esempio depenalizzato).
Gli interrogativi rimangono moltissimi, anche perché molte
sono le coppie non incestuose cui viene lasciata la possibilità di procreare,
nonostante l’età anziana e le malattie che potrebbero procurare danni genetici
alla prole (questa è, sostanzialmente, la maggiore obiezione razionale che
viene evocata contro l’incesto).
Ma la cosa più interessante è il dibattito aperto su questo
caso dal professor Jonathan Haidt, noto psicologo sociale, che ha condotto uno
studio in cui si chiedeva ai partecipanti di esprimere un parere su questa
storia:
Julie e Mark sono fratello e sorella e stanno facendo un viaggio
insieme, in Francia. Sono entrambi in vacanza dal college. Una notte si trovano
a dormire nella stessa stanza, in un posto di mare. Pensano che sia
interessante e divertente provare a fare l’amore. Julie sta già prendendo
pillole anticoncezionali, ma Mark usa il preservativo per essere più sicuro.
L’esperienza piace ad entrambi, ma decidono di non farlo di nuovo. Quella notte
diventa per loro un segreto speciale, che li fa sentire ancora più uniti.
Domanda: Cosa pensate di questa storia? Hanno sbagliato ad
avere rapporti sessuali?
La maggior parte delle persone ha risposto con un nettissimo sì, sostenendo che la scelta dei
due ragazzi faceva loro “schifo”. Tuttavia, il professor Haidt ha notato che
molti intervistati non hanno in realtà tenuto conto di elementi importanti
della storia. Qualcuno ha invocato il rischio di avere figli con anomalie
genetiche, nonostante la menzione delle due forme di contraccezione. Altri
hanno parlato del rischio di incrinare il rapporto fra fratelli, ignorando il
fatto che l’esperienza aveva invece migliorato la loro relazione. Altri hanno
evidenziato l’impatto sugli altri, trascurando che i due fratelli avevano fatto
un patto di segretezza. Quando un argomento veniva confutato, le persone
tendevano a cercarne altri, fino ad arrivare alla conclusione che, in ogni
caso, Julie e Mark avevano commesso un atto moralmente grave. La conclusione
dello studio è che i giudizi morali, su questo argomento, precedono le
spiegazioni razionali.
Forti dubbi riguardano l’importanza della tutela della
morale pubblica: è etico intervenire così pesantemente nella vita di una
famiglia, attraverso una condanna penale e la detenzione, per tutelare la
morale pubblica?
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