20 aprile 2012

Razionalità e morale: è più giusta la prima o la seconda?


È un argomento scabroso, che spesso molti non accettano nemmeno di discutere perché la morale e l’educazione che abbiamo ricevuto ci impediscono di considerarlo razionalmente : l’incesto. Sia chiaro che qui voglio parlare esclusivamente di adulti consenzienti e consapevoli, lasciando da parte le troppe violenze di cui ogni giorno la cronaca ci mette a conoscenza e che sono sicuramente condannabili sia moralmente che giuridicamente con le pene più severe.
Sfrugugliando come mio solito in rete, ho trovato un articolo che parlava di un caso successo recentemente in Germania: la condanna di Patrick Stübing, nato nel 1976 a Lipsia, allontanato dalla sua famiglia a tre anni, posto in una casa di accoglienza per bambini e infine dato in adozione a sette anni. Nel 2000, all’età di 23 anni, il ragazzo è riuscito a ristabilire un contatto con la sua famiglia scoprendo così di avere una sorella di 16 anni. Nel dicembre 2000, la loro madre è morta e il rapporto tra Patrick e la sorella si è fatto più profondo. Il mese successivo, i due hanno fatto sesso in modo consensuale. Nel corso dei successivi cinque anni, la coppia ha avuto quattro figli, dopo di che Patrick si è sottoposto ad una vasectomia. La figlia più giovane al momento vive con la madre, ma gli altri bambini sono stati dati in affido.

Il caso lascia molti interrogativi, in quanto i due fratelli non erano cresciuti insieme e pertanto non avevano potuto sviluppare le normali inibizioni sessuali che si vengono in genere a creare fra fratelli. Inoltre, nessuno dei due ha subito violenza: il sesso fra loro è stato consensuale e, altro aspetto che potrebbe creare pregiudizio, nessuno dei due ha avuto un ruolo nell’educazione dell’altro, come accade quando un padre e una madre stringono una relazione sessuale con il loro figlio/a (approfittando del proprio ruolo dominante e della fiducia del figlio/a nei confronti del genitore abusante).

La Corte europea si affida dunque, per un tema così delicato, alle leggi presenti nei vari Stati (in Portogallo e in Serbia,  l’incesto è stato ad esempio depenalizzato).

Gli interrogativi rimangono moltissimi, anche perché molte sono le coppie non incestuose cui viene lasciata la possibilità di procreare, nonostante l’età anziana e le malattie che potrebbero procurare danni genetici alla prole (questa è, sostanzialmente, la maggiore obiezione razionale che viene evocata contro l’incesto).

Ma la cosa più interessante è il dibattito aperto su questo caso dal professor Jonathan Haidt, noto psicologo sociale, che ha condotto uno studio in cui si chiedeva ai partecipanti di esprimere un parere su questa storia:

Julie e Mark sono fratello e sorella e stanno facendo un viaggio insieme, in Francia. Sono entrambi in vacanza dal college. Una notte si trovano a dormire nella stessa stanza, in un posto di mare. Pensano che sia interessante e divertente provare a fare l’amore. Julie sta già prendendo pillole anticoncezionali, ma Mark usa il preservativo per essere più sicuro. L’esperienza piace ad entrambi, ma decidono di non farlo di nuovo. Quella notte diventa per loro un segreto speciale, che li fa sentire ancora più uniti.

Domanda: Cosa pensate di questa storia? Hanno sbagliato ad avere rapporti sessuali?

La maggior parte delle persone ha risposto con un  nettissimo sì, sostenendo che la scelta dei due ragazzi faceva loro “schifo”. Tuttavia, il professor Haidt ha notato che molti intervistati non hanno in realtà tenuto conto di elementi importanti della storia. Qualcuno ha invocato il rischio di avere figli con anomalie genetiche, nonostante la menzione delle due forme di contraccezione. Altri hanno parlato del rischio di incrinare il rapporto fra fratelli, ignorando il fatto che l’esperienza aveva invece migliorato la loro relazione. Altri hanno evidenziato l’impatto sugli altri, trascurando che i due fratelli avevano fatto un patto di segretezza. Quando un argomento veniva confutato, le persone tendevano a cercarne altri, fino ad arrivare alla conclusione che, in ogni caso, Julie e Mark avevano commesso un atto moralmente grave. La conclusione dello studio è che i giudizi morali, su questo argomento, precedono le spiegazioni razionali.

Forti dubbi riguardano l’importanza della tutela della morale pubblica: è etico intervenire così pesantemente nella vita di una famiglia, attraverso una condanna penale e la detenzione, per tutelare la morale pubblica?

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