16 aprile 2016

I ragni bianchi.


Li chiamano così perché sono appesi nel bianco del marmo per scovare e scoprire le linee di frattura nella roccia. Rimangono sospesi nel vuoto per ore, giorno dopo giorno. Sono quelli delle cave di marmo dell'Apuania, terra di confine tra cave e mare, terra ribelle che ha l'anima nella resistenza delle montagne. 
L'estrazione di marmo è un'attività vitale per le 80 imprese nel territorio che direttamente e grazie all'indotto dà da vivere a gran parte della popolazione. Lavorano a norma, dicono, è una cava sicura, dicono, poi però gli incidenti possono capitare....e alle 13,38 del 14 Aprile duemila tonnellate di marmo sono crollate all'improvviso, causando la morte di due ragni bianchi.
E li chiamano incidenti....che strano, è la stessa parola che si usa per gli scontri sulla strada, incidenti, come a sottolineare la natura casuale del fatto. Certo, c’è una parte di caso come in tutto, perché in quel momento, in quel posto c’erano quei due e non altri due.
Ma la parte che non è fato, caso o destino come lo si voglia chiamare, è omicidio. 
Moltissimi morti sul lavoro vengono uccisi perché le norme di sicurezza non sono mai sufficienti, perché investire sulla sicurezza ha un costo.... che viene tolto al profitto...
Perché costa fornire tutti gli strumenti per proteggersi...
Perché costa preparare in modo adeguato per svolgere la mansione...
Perché il profitto e solo quello sta al primo posto..
Quando si smetterà di dare la precedenza al denaro invece che al benessere delle persone e dell’ambiente in cui vivono?
Mi sembra che questo pane costi troppo sangue, sempre.

Ai cavatori



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