14 agosto 2016

Giusto per offrire un assaggio delle mie convinzioni.

Premetto che ormai sono vecchia per molte cose, quel po' di energia rimasta mi serve per cercare di sopravvivere come meglio mi è permesso di fare, e non è il meglio ma il meno peggio. Ciò nonostante quell'utopismo che da sempre alberga nel mio cuore continua a farsi sentire e a spingermi a blaterare di ribellioni e sovvertimenti radicali. L'idea giovanile di poter cambiare il mondo si è forse un po' ammorbidita, ma resta la convinzione che se il mondo non cambia finirà per distruggersi e mi sembra che siamo ad un buon punto, forse al punto di non ritorno, dal quale, spero, si potrà ricominciare...ma a che prezzo!
Fatta questa premessa, ripongo tutte le mie speranze in coloro che si affacciano alla vita vera in questo momento e trovano una realtà sfibrata, dissoluta e priva di valori di riferimento. Passo il testimone e spero che il cambiamento li trovi protagonisti. A loro mi sento di dare un incoraggiamento perché non sarà facile.
Non è facile, ma le cose importanti non sono mai state semplici. Non è facile restare lucidi, troppi condizionamenti, troppi messaggi sbagliati, troppi specchietti per allodole scavano fosse nelle quali si cade agevolmente, quasi senza pensare, senza rendersene conto. Si cade nel buco nero dell'ambizione, del possesso, della prevaricazione e dell'arrivismo...e si arriva all'odio, quello che sta percorrendo in lungo e in largo questo mondo martoriato. "Homo homini lupus", un'affermazione che ho sempre osteggiato e che non è mai stata tanto vera e tanto seguita. Ci si cade dentro e non si sa più come uscirne perché ci si dimentica di tutto il resto. Ci si rinchiude nel cemento, si è prigionieri di case blindate per paura che rubino "le cose", si costruiscono muri e confini per isolare, si vuole ciò che non si ha, a tutti i costi, e si disconosce l'altro, l'essere umano.
Ecco, bisogna invece dimenticare tutto questo e far riaffiorare la sensibilità, il banalissimo amore, la voglia di esserci, di stare insieme e di starci bene. Ma per questo bisogna strapparsi di dosso vestiti logori e pesanti, che puzzano di armi e denaro, e vestirne di nuovi, leggeri, allegri, di tanti colori diversi e senza tasche da riempire, perché tutto è di tutti e non serve tenerlo per sè. Se proprio si vuole riempire qualcosa, lo si può fare col cervello, aprendolo a tutto ciò che non si conosce, curiosando nella varia umanità da cui si è circondati.
Lo so, a dispetto degli anni che passano impietosi e deludenti, sono ancora un'irriducibile, ribelle, anacronistica e romantica figlia dei fiori...e morirò tale...

2 commenti:

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