05 ottobre 2016

Giustizia creativa.

La domanda è: chi l'ha ammazzato? Non come è morto. La vicenda di Stefano Cucchi, ucciso a mazzate dalla polizia e non curato dai medici del Pertini, in cui la giustizia creativa si inventa, dopo anni di bugie, l'epilessia come causa della morte, non solo è offensiva per l'intelligenza, ma insopportabile civicamente e umanamente. Ogni volta che mi ci imbatto, riconosco questa storia come una delle più schifose pastette di stato che abbia mai visto. Ancora più schifosa la rende la condizione di impotenza della vittima e della sua famiglia. La solitudine dei cittadini normali. Ecco questo è uno dei rarissimi casi in cui sarebbe stato meglio, in assenza del riconoscimento certo del colpevole, condannare tutti, colpevoli e innocenti. Partendo dal presupposto che anche gli innocenti sono comunque colpevoli di aver assistito muti. Le cause della morte sono inequivocabili, basta guardare una fotografia, non ci vuole un'indagine per stabilirle. I colpevoli anche. Punto. 
Se Stefano Cucchi è morto di epilessia possiamo tranquillamente dire che Giordano Bruno è morto assiderato.


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