29 ottobre 2016

Are you lost in the world like me?

A testa bassa sugli schermi, senza accorgersi di ciò che capita attorno a noi, questa è l’immagine riassuntiva del mondo moderno. Un mondo che corre all'impazzata, veloce e casuale, dove i particolari non contano più nulla, dove regnano menefreghismo ed egoismo, dettati dalla tastiera di uno Smartphone, che diventa a tutti gli effetti corpo, gesti e anima virtuale. Territori solari che divengono in questo modo pieni di oscurità, cupi, dove esseri non più umani vagano tristi, desolati e disorientati, dimenticandosi di alzare lo sguardo verso un Sole ormai offeso e divenuto sbiadito. 
L’ennesima denuncia di tali atteggiamenti controversi arriva dall'artista Moby, cantante, musicista e compositore, sempre attento ad interrogarsi sulle problematiche che affliggono i nostri tempi. Il videoclip che accompagna il bellissimo brano, prodotto dalle sapienti mani di Steve Cutts, famoso illustratore ed animatore,  rappresenta sicuramente uno dei video musicali meglio realizzati degli ultimi anni. Immagini che si rifanno ai primi cartoons in bianco e nero degli anni ’30, ma dai contenuti fortemente attuali.
Scene impregnate interamente da un’aurea densa di tristezza, angoscia e malinconia, dove un piccolo protagonista schiacciato dalla dipendenza tecnologica apatica dei propri simili, vaga smarrito e incredulo in sentimenti ed emozioni reali solitarie. Nel video si riconoscono alcuni dei trend tecnologici e social degli ultimi tempi, quali Pokemon Go, Tinder, e più in generale atteggiamenti comuni di vivere un’esistenza  e le situazioni che ci coinvolgono, attraverso uno schermo. Il personaggio, somigliante ad un Moby in versione cartoon, si trova senza volerlo immerso in un mondo a lui estraneo, e tenta di fuggire da esso alla ricerca di un poco di semplice umanità, di condivisioni reali di sentimenti, senza però trovare riscontri ricambiati. A questo punto, non può far altro se non entrare egli stesso in un vortice di sconsolata solitudine, in attesa forse di una nuova e rinnovata luce solare, mentre macchine ormai disumanizzate precipitano una dietro l’altra senza rendersene conto, in un tetro burrone.
http://www.mifacciodicultura.it/2016/10/23/moby-videoclip-mondo-tecnologico/


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