16 ottobre 2016

Mi piace coccolarmi.

E' vero, a volte indulgo nel narcisismo, non patologico ovviamente, ma è perché mi voglio bene. La domenica soprattutto, quando, e non sempre, sono libera dal lavoro e posso permettermi di dedicare la giornata a me stessa, libera da tutto, impegni e responsabilità. Sono stata per molto, troppo tempo, relegata in ruoli che mi imponevano comportamenti e azioni conseguenti, ora no, ora sono libera e mi comporto in base ai miei desideri, nei limiti del possibile purtroppo. E mi piace coccolarmi, una specie di rivincita forse, tardiva anche, perché a quasi 64 anni non è che si possa fare chissacchè, ma il piacere di poter decidere il come, il dove e il quando, anche solo per un giorno alla settimana, mi ricompensa e mi fa stare bene. Incomincio al mattino, anche se mi sveglio sempre troppo presto per dire che poltrisco, ma faccio tutto con calma, senza guardare l'orologio. La colazione, la passeggiata con il mio piccolo amico a quattro zampe e il riassetto veloce del mio nido trascurato, perché non si può certo dire che sono una brava casalinga. Un'occhiata alla rete non manca insieme all'aggiornamento di questo diario virtuale se mi va di scrivere qualcosa. E intanto si è fatto quasi mezzogiorno e mi posso ancora concedere un aperitivo, uno spritz fatto in casa naturalmente, non è che vado al bar a cercar compagnia, non lo ritengo necessario. Poi penso a quello che mi va di mangiare, apro il frigo e ascolto il mio stomaco. Cucino. Sì, mi va ancora di farlo, per me stessa, per gratificarmi e lo faccio abbastanza bene. Però non bado all'etichetta: non metto tovaglie e ammennicoli vari: mangio e basta, per il solo e unico piacere di farlo. Caffè, sigaretta e pennichella. Tutto qui. Qualcuno potrà senz'altro dire che è niente, ma per me è tanto. Godere di piccole cose, fatte di poco e di poca importanza ma rilevanti da un certo punto di vista: dal punto di vista dell'indipendenza e della libertà, anche se limitata ad un contesto molto personale. Il pomeriggio è dedicato esclusivamente al cazzeggio, possibilistico e opzionale: vediamo quel che mi viene in mente. 

"Curarmi di me stessa non è autoindulgenza, è auto-preservazione, ed è un atto di lotta politica". 
Audre Lorde

2 commenti:

  1. Ciao Gianna. Mi è piaciuto molto quello che hai scritto. In effetti anche per me e Patrizia la vita si svolge molto simile alla tua. Un piccolo aperitivo, in casa, preparare qualcosa per riempire lo stomaco, a volte più prelibato a volte meno, e, aggiungo, abbiamo la "fortuna" di mangiare più o meno quello che vogliamo. Ieri, toccata e fuga in quel di Piacenza (compleanno della nipotina, 4 anni)e ritorno a casa ad accudire mia madre. L'importante è, come hai scritto, essere liberi di fare quello che si vuole, anche piccole, piccolissime cose che spesso hanno più valore di certe che potrebbero sembrare grandi ma non sempre lo sono. Ormai, vista l'ora, ti auguro un buon lunedì e buona settimana. Ciao. Un abbraccio forte! :)

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    1. Ciao Franco. Io sono più che convinta che la serenità arrivi da dentro, che non ci sia bisogno di fare grandi cose per stare bene e gratificarsi, conta molto l'equilibrio con se stessi, con i propri desideri e le proprie possibilità, condito con un po' di ironia e di accettazione.
      Quindi ieri eravate in Emilia!! Sono anni che lo diciamo ma spero davvero che capiti il momento in cui potremo conoscerci personalmente, ne sarei molto felice. Un abbraccio corale a te, a Patrizia e anche alla mamma naturalmente! :))

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