28 febbraio 2017

La libertà non è un bavaglio.

Aderisco all'iniziativa proposta da Vincenzo e Daniele per dire NO al DDL liberticida.


E' stato presentato un disegno di legge per prevenire per prevenire la manipolazione dell'informazione on line, garantire la trasparenza sul web e incentivare l'alfabetizzazione mediatica. Detta così parrebbe un'iniziativa da sostenere.
Peccato però che il testo oscilli pesantemente tra la ridondanza e il rischio di favorire la censura.
Certe forme di reati, diffamazione, diffusione di notizie false e tendenziose, sono già previsti dai codici, ma in questa proposta di legge si nota un eccesso di zelo che si trasforma in un bavaglio bello e buono. Per contrastare campagne razziste, il bullismo, l’apologia del fascismo o simili trasgressioni la legislazione vigente è sufficiente. Bisogna solo applicarla.
Il pasticcio diventa massimo quando si intende regolamentare blog e siti (non le testate giornalistiche per le quali sono già in vigore norme e codici) sotto il profilo della responsabilità editoriale. Nel caso in cui il DDL dovesse passare, chiunque, prima di aprire un blog, sito web privato o forum finalizzato alla pubblicazione o diffusione online di informazioni, dovrebbe inviare tramite Pec tutte le informazioni personali. Inoltre, quando i gestori rintracciano un contenuto “falso, esagerato o tendenzioso” sono tenuti alla rimozione, pena 5000 euro di ammenda. Ma come giudicare un contenuto “esagerato” o “tendenzioso”? O quando una campagna è “volta a minare il processo democratico”? Per non equiparare la rete alle testate giornalistiche, si sostituisce la registrazione presso il Tribunale con la notificazione (sempre al Tribunale) via posta elettronica certificata (Pec).

Un contributo al caos, non alla trasparenza. Uno strumento come questo sarebbe, in sostanza, un insperato alleato di un’eventuale deriva antidemocratica dell’Ordinamento. Anziché favorire la libertà di espressione e di confronto, vero antidoto alle notizie false, si pensa un quadro repressivo che al massimo provocherebbe un temuto effetto raggelante, portando qualsiasi persona a desistere dal commentare o dallo scrivere qualsiasi cosa in rete nel timore che qualcuno possa ritenerla una fake news.
Insomma, l’età digitale è un nuovo mondo, che evoca approcci e culture inediti e creativi, il mero “proibizionismo” fa solo peggiorare la situazione. Bisogna invece costruire un clima di opinione maturo ed adeguato su cui lavorare. La coscienza digitale è un pezzo decisivo della cittadinanza democratica e solo così si può forse limitare il fenomeno tragico delle “bufale”, o degli atteggiamenti incivili e simbolicamente violenti.
L’iter parlamentare del disegno di legge non è ancora avviato. Un appello va rivolto alle senatrici e ai senatori proponenti. Ci si fermi, per ripensare alla materia in maniera adeguata, raccogliendo il coro critico pressoché unanime che si è sollevato nei giorni passati.


Aderiscono all'iniziativa anche:

L'Agorà


11 commenti:

  1. La libertà è un bene irrinunciabile è troppo importante !
    Io ho pubblicato il mio piccolo post speriamo che questa assurda proposta venga cestinata quanto prima
    Mi spaventa la china che stanno prendendo le cose in Italia
    Speriamo in bene .....
    Nuova follower del tuo blog spero che anche tu decide di diventare follower del mio blog
    http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/
    Buona giornata

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    1. Spero che vorrai seguirmi su GFC :-)

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    2. La libertà di pensiero è il diritto a coltivare e a sviluppare il proprio modo di pensare, non condizionato e non soggiogato dalla volontà di chi detiene il potere (di qualsiasi natura esso sia: politico, religioso, sociale, familiare). Alla libertà di pensiero si accompagna la libertà di parola, che garantisce l’espressione di ciò che si pensa e l’ascolto di ciò che pensano gli altri. Reprimere questi diritti fondamentali, che sono sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e tutelati dalla Costituzione Italiana, vuol dire imporre un regime autoritario. La rete, in questo senso, è un simbolo: ogni individuo deve avere diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e frontiera.
      Ciao Arwen Elfa, ricambio senz'altro.

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  2. Hai ragione, oltre a questa iniziativa importante perché porta a conoscenza della gente questo ddl liberticida, sarà importante anche fare arrivare questo appello ed altri ancora a quei parlamentari ma anche a tutti coloro che con la loro voce ed i loro mezzi possono fermare questo processo verso una dittatura non solo del web.

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    1. Bisognerebbe intasargli le caselle e-mail. Ciao Daniele.

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  3. Non esiste la libertà di parola senza la libertà di poterla diffondere. Manteniamo la libertà di Internet.
    Un caro saluto.

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  4. La libertà di espressione è un diritto da difendere sempre e ovunque.
    Saluti a presto.

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    1. Sempre e ovunque. Senza di essa è dittatura. Ciao Vincenzo.

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  5. E noi lo difenderemo sempre il diritto alla libertà di espressione, per noi e per gli altri. Reprimere per loro è più facile, cercano di sabotare cultura e informazione, un popolo silenzioso, concentrato sul problema del lavoro che manca e simili...è più facile da gestire che uno di persone che si confrontano, scambiano informazioni, crescono...rivendicano diritti.
    Un saluto

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