A Genova dissero
che i black bloc seminarono violenza ma la polizia bastonò, a sangue,
ragazzi inermi, famiglie. Preparano il terreno per tornare al 7 luglio 1960, il Tambroni di turno darà la libertà di aprire il fuoco alla
polizia. Cercano lo scontro. Le provocazioni del governo tecnico
sono nelle prime pagine di tutti i giornali, tutti i giorni, festivi
compresi. Eppure nessun giornalista si è azzardato a scrivere,
denunciare, che da parte del governo e del sistema è in atto un
terrorismo di Stato contro i giovani e la povera gente, i lavoratori
disoccupati. Il problema è qualche ragazzo sanguinante per le bastonate che spacca una vetrina o lancia dei sassi contro la Polizia. Per
capire cosa sta diventando l’Italia non ci vuole uno storico, uno
scienziato, uno studioso, basta confrontare la prima pagina dell’Unità
di oggi con quella dell’8 luglio 1960.
Mi auguro di sbagliare ma la strategia in atto, per come la vedo io, è
di farci tornare a quei tempi, quando Tambroni a capo di un governo con
l’appoggio esterno dei fascisti diede la libertà di aprire il fuoco,
come fossimo stati in guerra, alla polizia. Che non aspettava altro. Ci furono 5 morti e fu un boomerang per il potere, la repressione divenne rivoluzione. Adesso ci vanno cauti, ovunque, in Spagna hanno imposto un blocco delle
comunicazioni per impedire ai manifestanti di comunicare tra di loro, ma
i telefonini riprendono tutto e devono andarci cauti perchè i documenti
visivi serviranno nei processi se e quando ci saranno. Abbiamo visto a Genova cosa è successo, condanne marginali ed assoluzioni mirate. Ammesso che ci sia qualche testa calda, i violenti, come titola l’Unità,
cosa si aspettano dagli studenti, dai disoccupati, dagli esodati, dagli
sfrattati? Che si limitino a guardare le trasmissioni televisive nella
speranza di essere invitati per spiegare le loro ragioni con a domanda
risponde nei tempi televisivi? Nel frattempo chi paga l’affitto, chi da da mangiare ai loro figli, chi paga le
bollette e compra le scarpe per l’inverno ai loro bambini? Tutto ma la violenza no, non è accettabile! Come non è accettabile lo
sciopero dei servizi pubblici perchè la gente deve andare a lavorare,
gli utenti stessi dicono che non è possibile scioperare nei trasporti
proprio nel giorno che dovevano partire per un viaggio di piacere. E’ accettabile, secondo il pensiero corrente nell’informazione italiana,
bastonare a sangue uno studente che regge un cartello di schiuma per
imballaggi con qualche slogan e manifestare immediatamente solidarietà
con le forze dell’ordine, neanche avessero fatto irruzione in un covo di
mafiosi.
I ragazzi sono violenti, si sa che i giovani si accendono subito e
perdono la testa, Monti no, la Fornero non è violenta quando li invita
ad essere meno choosy, praticamente li prende per il culo.
Non è violenza quando permettono agli investitori di chiudere le aziende
dopo che per decenni hanno sfruttato i lavoratori, evaso il fisco o
ricevuto contributi dallo Stato.
Non è violenza quando il Pdl si riunisce a Palazzo Grazioli ed esce con
una dichiarazione ricatto: o si va all’election day o facciamo cadere il
governo. Non che io tenga a questo governo, non è questo il punto. Il punto è la
violenza intrinseca che c’è in una affermazione del genere, il ricatto,
solo perchè non sono pronti per le elezioni e non hanno nessuno
presentabile da candidare.
Non è violenza quando un politico qualsiasi ruba milioni, un
Formigoni va in viaggio premio con chi ha favorito, si inventano
stipendi e rimborsi scandalosi con accumuli di cariche inutili solo per
arraffare sempre di più.
Non è violenza quando la Fornero dice che non
ci sono soldi per gli esodati, devono vivere qualche anno in attesa
della pensione, ridotta, con i loro risparmi e se non ne hanno morire e
togliere il disturbo. Suicidandosi magari, un problema in meno.
Non è violenza quando i sindacati venduti fanno un accordo con
Marchionne per togliere diritti e stipendio ai lavoratori aumentando lo
sfruttamento in nome di un progetto che non vedrà mai la luce, fallito
miseramente nemmeno un anno dopo la sua presentazione. Nemmeno Lulù, la mia cagnolina, prende sul serio Marchionne. Bonanni e
Angeletti ed il rottamatore l’hanno preso sul serio. Hanno vantato le
sue capacità manageriali. I risultati sono davanti agli occhi di tutti,
non sa nemmeno rispettare la legge che gli impone la riassunzione dei
licenziati Fiom e per rappresaglia vuole licenziarne altrettanti, il
manager che invece di fare automobili, il suo mestiere, ripropone il
fascismo come ripropone la Duna. I nuovi modelli promessi sono solo
nella sua testa, la Nuova 500 la fa in Serbia ed anche lì, ed era ora,
gli operai si rivoltano.
Non è violenza quando l’informazione di regime, tutta l’informazione di
regime da sinistra all’estrema destra, Grillo compreso, fanno propaganda
contro i diritti maturati dai pensionati e li spacciano agli occhi dei
giovani come privilegiati che tolgono il futuro ai loro figli e nipoti. La maggior parte dei pensionati fanno welfare famigliare, aiutano figli e
nipoti che il sistema ha buttato in mezzo alla strada o non ha offerto
un lavoro qualsiasi.
Non è violenza quando aumentano l’iva, la benzina, i ticket
sanitari,tolgono l’assistenza ai malati colpendo odiosamente le classi
più deboli, indifese che già hanno problemi di sopravvivenza.
Non è violenza quando tassano le transizioni finanziarie parassite e
speculatrici ad un terzo delle imposte che paga un operaio da 1200 euro
al mese. I violenti, secondo l’informazione di regime, sono quelli che sporcano o
rompono le vetrine delle banche, non quando le banche ti chiedono
interessi da usura perchè sei in rosso e ti telefonano 10 volte al
giorno per qualche migliaio di euro di scoperto di qualche piccolo
commerciante. I giovani, per avere un mutuo, devono prtarsi dietro il nonno o il padre
che garantisce per loro. Gli fanno pure l’assicurazione così, se
schiatta, sono coperti.
Questa non è violenza, gli stipendi dei manager pubblici e privati non sono violenza, sono libero mercato.
I violenti sono i ragazzi con i cartelli che manifestano contro un
manipolo di bancari alleati con i politici alla Merkel che riducono alla
disperazione e senza prospettive intere generazioni. Ce lo chiede l’Europa, il mercato, le banche, i parassiti della finanza. Qualcuno ha pure la pretesa di darci l’olio di ricino, l’austerità, e vuole pure i complimenti. L’austerità, i sacrifici per i poveri ed i ricchi sempre più ricchi ed intonsi per il fisco.
Chiudo con la notizia che il piduista ha in mente di mandare avanti sua
figlia Marina, l’avevo scritto prima che lui ci pensasse. L’unica che
può dare continuità al suo progetto perchè è peggio di lui. Non c’entra niente ma dovevo dirlo. Ieri ho scritto che non so se usciremo da questa situazione da destra o
da sinistra, la differenza non è da poco, ma ho la certezza che ci
vogliono riportare al 7 luglio del 1960 in quel di Reggio Emilia quando
la polizia sparò agli operai in sciopero.
Attenzione ai moralisti dell’informazione, leggete attentamente i resoconti e capirete dove ci vogliono portare. Niente, negli ultimi decenni, è stato più violento, crudele, assassino,
del linguaggio del capitalismo finanziario e parassita e dei loro
portavoce. La politica complice, asservita, che fa da gendarme alla
massa. La opprime.
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