05 dicembre 2014

La legalità questa sconosciuta.

Difficile dire qualcosa che non sia già stato detto. Difficile esprimere un'indignazione diversa o uguale, perchè i crimini sono sempre crimini e tutti sono esecrabili in un modo o nell'altro. La politica è per pezzi interi al servizio della delinquenza: manager e killer, assessori e spacciatori, imprenditori e rapinatori, ministri e assassini. Sì, assassini perchè l'inchiesta sulla cupola che dettava legge a Roma, ma non solo, anche a Napoli, a Reggio Calabria, a Milano o a Venezia, in tutta l’Italia, dà la conferma, se ancora ce n'era bisogno, dell'osceno intreccio e della complicità nemmeno tanto celata, tra malaffare, criminalità organizzata e classe politica, di governo come di opposizione. La politica è per pezzi interi al servizio della delinquenza e non viceversa, con l’esclusione doverosa di quei pochi (dove sono?) che la fanno perché veramente ci credono. 
Ma lo sapevamo, eccome se lo sapevamo, sono anni che questo sistema va avanti sotto gli occhi di tutti: la collusione tra malaffare, criminalità organizzata, classe politica. Una volta si chiamavano scandali, oggi, come constatiamo, sono la norma, l'imperitura regola della nostra quotidianità! 
Ma glielo abbiamo lasciato fare, abbiamo delegato, dato fiducia, abbiamo messo questo potere nelle mani di pochi e abbiamo detto loro: fai tu, agisci come meglio credi, facci sognare. E loro l'hanno fatto, scambiano responsabilità con possibilità, sì, quella di intascare quanti più soldi possibili. E se si tratta di far soldi non si guarda in faccia a nessuno, si vuole accumulare, e quello che si accumula non è mai abbastanza perchè ci sono tante possibilità, perchè rinunciarci? Anche se si tratta di lucrare sulle vite, in fondo non ci si sporca tanto le mani, basta mettere un firma, dare un consenso, elargire favori e ci si riempiono le tasche, le casseforti, le valigette da portare nei paradisi fiscali. Poi il lavoro sporco lo fanno altri, lontano dagli occhi e dalle orecchie di chi lo permette, abbastanza lontano da non sentire le grida dei gonzi sulle cui spalle si è perpetrata la truffa, abbastanza lontano da non vedere i cadaveri che si lasciano dietro.
Si parla di "mondo di mezzo", ma è un un marciume in assetto bipartisan che merita ampiamente l'appellativo con cui verrebbe istintivo chiamarlo.
Tagliare, tagliare, tagliare e non delegare più a nessuno la guida delle nostre vite. Solo così se ne andrà il marciume.

"Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri" 

(Paolo Borsellino)

"Se lo stato volesse eliminare la mafia dovrebbe suicidarsi". 

(Leonardo Sciascia)  

1 commento:

  1. Invece io sostengo questa cosa qua: TUTTO QUESTO C'E' SEMPRE STATO, e probabilmente, più o meno ci sarà sempre (l'ho constatato vitanaturaldurante, e me lo ricordo!); in più ritengo anche che non sia cosa "determinante", non politicamente, perchè proprio con la politica vi si può far fronte e qualcuno lo sta facendo... Perchè, cari amici e compagni, forse non ci avete fatto caso... ma se oggi possiamo dire tutto ciò, e mettere sotto accusa, e condannare anche qualcuno.... (mentre ieri lo si faceva meno o per niente...), se oggi possiamo dire e fare... nonostante tutto... è proprio perchè quella "sporca" politica ce lo consente!! Ecco, sono d'accordo: tutto va denunciato e disprezzato, ma ricordiamoci che chi ce lo permette sono quei magistrati che compongono una magistratura che è il TERZO POTERE, DI QUELLO STATO, E DI QUELLA POLITICA, che troppi di noi continuano a deprecare! Non voglio assolutamente compiacermi e tanto meno elogiare qualcuno, ma potrei sostenere che oggi... va meno peggio di ieri, quando nessuno o quasi, poteva intervenire, e chi lo ha fatto ...ci ha rimesso anche la pelle!

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