09 dicembre 2014

Una domenica bestiale

Gli anni mi hanno fatto un pò a pezzi. Gli ultimi poi hanno fatto sì che l'isolamento diventasse quasi un'abitudine. Prima mio padre poi un lavoro totalizzante che non mi lascia spazio hanno ridotto la mia vita sociale ai minimi termini. Anche se non mi lamento della solitudine (non l'ho mai sentita come un peso ma come un'opportunità introspettiva), mi sorgono a volte perplessità sul relazionismo che ancora possiedo. Mi spiego: a parte la rete che è un confronto abbastanza quotidiano e da cui traggo informazioni e aggiornamenti, non ho molti altri modi per rapportarmi fisicamente con quella realtà che davvero mi interessa, non ho molte occasioni per mettere in pratica i miei ideali, le mie convinzioni, per un confronto diretto, un guardare negli occhi, un parlare a voce alta, un muovermi in uno spazio grande. Per questo motivo avevo cominciato ad avere dei dubbi sulla mia capacità di espormi fisicamente, di dire la mia davanti ad un uditorio presente e "ascoltante".
Beh, domenica scorsa i fatti hanno smentito i miei dubbi.
Abbiamo organizzato un pranzo per raccogliere fondi per "Il Manifesto", una testata giornalistica a cui sono molto affezionata che è in liquidazione e rischia di essere comprata da chissà chi e per chissà quali scopi. Ebbene, al di là del successo che abbiamo ottenuto che è andato oltre le previsioni, ho sentito di nuovo scorrermi nelle vene quell'entusiasmo che credevo attenuato dall'età, dal non praticato. Ho avvertito la stessa voglia di rivalsa di quegli indimenticati e indimenticabili anni '70, della mia gioventù di battaglie sociali, ho sentito il piacere di stare insieme a persone motivate. Ho conosciuto ragazzi giovani con voglia di fare e persone della mia stessa età che, come me, sperano ancora di poter cambiare, non dico il mondo, ma qualcosa sì. Ho incontrato amici che non vedevo da 30 anni ed è stato magnifico riscoprirli ancora così pronti. Ma non è finita: il momento clou è stata la mia esposizione sulla ragione dell'iniziativa, con un microfono e un pubblico che mi ascoltava.....e non mi tremava la voce e neanche la mano!!! Vabbè, adesso la faccio un pò esagerata ma per me parlare ad un pubblico non è mai stato così naturale e semplice, sono anche piuttosto timida e farlo senza timore è una conquista!!
Dico grazie a tutti, anche per il contributo che hanno dato, ma più che altro per aver fatto tornare a galla delle emozioni che credevo sopite o perlomeno recalcitranti.
Prossimamente spero di poter corredare questo post con qualche foto a testimonianza dell'inziativa......sempre che Uber me le mandi!!

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