L’odierna situazione italiana manifesta fin troppo
chiaramente la crisi della politica. Non parlo della notevole percentuale degli
astenuti, dei voti di protesta, del ridimensionamento di vecchi partiti o del
rischio di ingovernabilità. C’è qualcosa di più profondo e radicato: non c’è
più nessuno che abbia a cuore gli ideali e i valori per la vita della società.
Quando ho cominciato ad avvicinarmi alla politica (e parlo
del remoto ’68) c’erano delle situazioni ben precise fra le quali scegliere: varie
ipotesi politiche, di destra o di sinistra, democratiche oppure no, avevano da
proporre alle persone progetti e idee, valori e obiettivi, spesso pessimi, non
dico di no, ma che comunque almeno prevedevano gli aspetti più importanti della
vita delle persone nella società. Oggi no, oggi la politica è talmente lontana
che può tranquillamente essere definita autonoma, avulsa dal contesto per il
quale è stata generata, una presenza estranea e fastidiosa tale da indurre il
disinteresse e l'appiattimento egoistico delle persone che se ne dovrebbero giovare.
Non voglio parlare dei vari partiti, mi sono già espressa a
sufficienza su ognuno di loro, parlo di una cosa che li accomuna tutti,
indipendentemente dal colore e dal leader carismatico o meno: una mancanza.
Mancanza di valori e di idee condivise di società, di bene
comune possibile.
In quanti programmi, fra tutti quelli che ora vengono così
generosamente offerti alla visione gratuita multimediale, avete letto parole
come solidarietà umana o comune umanità?
Tutti parlano di cambiamento, ma i loro cambiamenti
oscillano fra qualche alchimia
governativa e nuove elezioni seguendo le ancor più ermetiche oscillazioni
finanziarie.
Nessuno parla di un’alternativa possibile a questo sistema
decadente, su cui sono tutti d’accordo, e dell’egoismo sociale che, inevitabilmente,
ne deriva.
Tutti siamo d’accordo che c’è un bisogno, anche urgente, di
cambiamento.
Ma questo non avverrà mai se non si mettono al centro le questioni
essenziali della vita imparando a pensarci in comune, cercando e sperimentando
strade di miglioramento condiviso.
Niente cambierà e sarà credibile se non ci
miglioriamo come persone riconoscendoci come protagonisti possibili di un
mutamento positivo.
Se non ci educhiamo a ricercare amicizia, a costruire
relazioni solidali e ambiti di comunanza.
Se non guardiamo ai bisogni vitali di
ciascuno sapendoli collegare a quelli degli altri.
Se non difendiamo in primo luogo
quelli dei più poveri e discriminati capendo che è una condizione basilare per
poter migliorare la vita di tutti.
È il principio della solidarietà che va portato avanti.
L’affermazione della comune umanità vuol dire eliminare ogni
razzismo aperto o mascherato.
E' difesa della dignità e libertà delle donne
contro ogni violenza ed offesa.
E' sostegno alla crescita e alla libera e
positiva educazione dei giovani.
E' schieramento con le persone che difendono o
provano a migliorare le condizioni di lavoro assieme agli altri.
E' l’inizio
possibile di migliori e libere comunità umane, di una nuova associazione tra le
persone.
Questo è il cambiamento che serve, un cambiamento che non ha
bisogno di schieramenti colorati, né di poltrone ballerine, né di poteri distribuiti
equamente o meno. Ha solo bisogno di noi, della nostra voglia e potenzialità.
“Se vuoi cambiare il mondo prima cambia te stesso”
Mahatma
Gandhi
Ssono d'accordo Gianna, ma ti ricordo che da scimmioni con un cervello di 300g, siamo diventati individui da un kilo e mezzo proprio migliorando noi stessi... SPONTANEAMENTE. Siamo diventati una schifezza? E' vero, ma a mio avviso proprio perchè eravamo "spontanei e liberi e socievoli". Perchè per sopravvivere in spazi limitati, con risorse limitate... ci facciamo concorrenza, e diventiamo quello che siamo. Sì ci vuole tutto quello che dici tu, in questo concordo, tu lo hai elencato benissimo, ma io non mi fiderei tanto della solidarietà SPONTANEA! Le conseguenze sono un poco antipatiche, ma inevitabili: ci vuole qualcuno che la imponga la solidarietà!
RispondiEliminaLo so che non ti piace... ma a me piace tanto discutere con te... ahahahah
Non ci dovrebbe essere bisogno di imporla, ce la dovremmeo avere e basta! E coloro che non la praticano verrebbere automaticamente isolati. E' lo stesso meccansismo di adesso però al contrario perchè adesso trionfano i furbi e gli onesti non hanno spazio. Bisogna ribaltare il modo di essere e di pensare e forse anche gli spazi e le risorse, come dici tu, si allargherebbero.
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