01 marzo 2013

Il principio della solidarietà.



L’odierna situazione italiana manifesta fin troppo chiaramente la crisi della politica. Non parlo della notevole percentuale degli astenuti, dei voti di protesta, del ridimensionamento di vecchi partiti o del rischio di ingovernabilità. C’è qualcosa di più profondo e radicato: non c’è più nessuno che abbia a cuore gli ideali e i valori per la vita della società.
Quando ho cominciato ad avvicinarmi alla politica (e parlo del remoto ’68) c’erano delle situazioni ben precise fra le quali scegliere: varie ipotesi politiche, di destra o di sinistra, democratiche oppure no, avevano da proporre alle persone progetti e idee, valori e obiettivi, spesso pessimi, non dico di no, ma che comunque almeno prevedevano gli aspetti più importanti della vita delle persone nella società. Oggi no, oggi la politica è talmente lontana che può tranquillamente essere definita autonoma, avulsa dal contesto per il quale è stata generata, una presenza estranea e fastidiosa tale da indurre il disinteresse e l'appiattimento egoistico delle persone che se ne dovrebbero giovare.
Non voglio parlare dei vari partiti, mi sono già espressa a sufficienza su ognuno di loro, parlo di una cosa che li accomuna tutti, indipendentemente dal colore e dal leader carismatico o meno: una mancanza.
Mancanza di valori e di idee condivise di società, di bene comune possibile.
In quanti programmi, fra tutti quelli che ora vengono così generosamente offerti alla visione gratuita multimediale, avete letto parole come solidarietà umana o comune umanità?
Tutti parlano di cambiamento, ma i loro cambiamenti oscillano fra  qualche alchimia governativa e nuove elezioni seguendo le ancor più ermetiche oscillazioni finanziarie.
Nessuno parla di un’alternativa possibile a questo sistema decadente, su cui sono tutti d’accordo, e dell’egoismo sociale che, inevitabilmente, ne deriva.
Tutti siamo d’accordo che c’è un bisogno, anche urgente, di cambiamento. 
Ma questo non avverrà mai se non si mettono al centro le questioni essenziali della vita imparando a pensarci in comune, cercando e sperimentando strade di miglioramento condiviso. 
Niente cambierà e sarà credibile se non ci miglioriamo come persone riconoscendoci come protagonisti possibili di un mutamento positivo. 
Se non ci educhiamo a ricercare amicizia, a costruire relazioni solidali e ambiti di comunanza. 
Se non guardiamo ai bisogni vitali di ciascuno sapendoli collegare a quelli degli altri. 
Se non difendiamo in primo luogo quelli dei più poveri e discriminati capendo che è una condizione basilare per poter migliorare la vita di tutti.
È il principio della solidarietà che va portato avanti.
L’affermazione della comune umanità vuol dire eliminare ogni razzismo aperto o mascherato. 
E' difesa della dignità e libertà delle donne contro ogni violenza ed offesa. 
E' sostegno alla crescita e alla libera e positiva educazione dei giovani. 
E' schieramento con le persone che difendono o provano a migliorare le condizioni di lavoro assieme agli altri. 
E' l’inizio possibile di migliori e libere comunità umane, di una nuova associazione tra le persone.
Questo è il cambiamento che serve, un cambiamento che non ha bisogno di schieramenti colorati, né di poltrone ballerine, né di poteri distribuiti equamente o meno. Ha solo bisogno di noi, della nostra voglia e potenzialità.



“Se vuoi cambiare il mondo prima cambia te stesso” 
Mahatma Gandhi

2 commenti:

  1. Ssono d'accordo Gianna, ma ti ricordo che da scimmioni con un cervello di 300g, siamo diventati individui da un kilo e mezzo proprio migliorando noi stessi... SPONTANEAMENTE. Siamo diventati una schifezza? E' vero, ma a mio avviso proprio perchè eravamo "spontanei e liberi e socievoli". Perchè per sopravvivere in spazi limitati, con risorse limitate... ci facciamo concorrenza, e diventiamo quello che siamo. Sì ci vuole tutto quello che dici tu, in questo concordo, tu lo hai elencato benissimo, ma io non mi fiderei tanto della solidarietà SPONTANEA! Le conseguenze sono un poco antipatiche, ma inevitabili: ci vuole qualcuno che la imponga la solidarietà!
    Lo so che non ti piace... ma a me piace tanto discutere con te... ahahahah

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    1. Non ci dovrebbe essere bisogno di imporla, ce la dovremmeo avere e basta! E coloro che non la praticano verrebbere automaticamente isolati. E' lo stesso meccansismo di adesso però al contrario perchè adesso trionfano i furbi e gli onesti non hanno spazio. Bisogna ribaltare il modo di essere e di pensare e forse anche gli spazi e le risorse, come dici tu, si allargherebbero.

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