08 marzo 2013

Io non festeggio.



Perché non c’è niente da festeggiare.

Perché come ricorrenza è stata svuotata del suo significato per assumere il ruolo dell’ennesima festa consumistica, per non parlare della serata per sole donne, magari con lo spogliarellista di turno.

Perché nonostante sia passato più di un secolo dalla sua prima manifestazione, ci ritroviamo a porci queste domande:

-Quante donne vengono ancora mutilate ogni giorno con la pratica dell’infibulazione?

-A quante donne viene ancora negato il diritto all’istruzione?

-Quante spose bambine ci sono ancora nel mondo?

-Quante bambine ogni giorno vengono rapite, violentate e relegate chissà dove per accontentare danarosi pedofili?

-Quante donne e ragazzine sono costrette a prostituirsi sulle nostre strade davanti alla nostra totale indifferenza e al nostro moralismo ipocrita?



Certo, noi donne occidentali possiamo definirci fortunate, abbiamo lottato e ottenuto il diritto al voto, allo studio, al divorzio, all’aborto, all’autodeterminazione, ma viviamo in una società che ci tratta ancora come “diverse”:

-I nostri stipendi sono inferiori a quelli degli uomini.

-Prima di essere assunte ci fanno firmare le dimissioni in bianco.

-A noi tocca ancora la maggior parte del lavoro domestico e la cura dei bambini e dei parenti anziani.

-Abbiamo voce in politica prevalentemente perché bisogna rispettare le quote rosa.

-La cronaca è piena di episodi di violenza domestica, stalking e omicidi nei nostri confronti.



Cosa dobbiamo festeggiare, se viviamo ancora in una sorta di medioevo?



Non basta un giorno per ricordare l’altra metà del cielo perché  c’è ancora tanto da lavorare e da vigilare: i nostri diritti ci vengono tolti ogni giorno, un pezzetto alla volta.


Questo 8 Marzo è meglio invece ricordare due donne: 


Clara Zetkin, che visse battendosi per l'emancipazione femminile e teorizzò la liberazione delle donne dalla sudditanza maschile come parte fondamentale dell'emancipazione del proletariato.



E Rosa Luxemburg che insieme istituirono il ricordo dell'8 marzo dopo la strage delle operaie. Due combattetti per i diritti delle donne.











I Diritti delle Donne sono Diritti Umani!

 A tutte le donne che oggi hanno comunque voglia di festeggiare, a tutte voi, 
Serenità! 

P.S.Ci sarebbe un modo per festeggiare degnamente: applicare le seguenti Convenzioni internazionali: 
Facciamole valere e festeggeremo, qualunque giorno sia! 

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