Una nuova sensazionale scoperta nel mondo della zoologia ha consentito
di catalogare una nuova specie animale che era inspiegabilmente sfuggita
al “Systema Naturae” di Linneo; si tratta dell’ Homo Democraticus, un primate che si può evoluzionisticamente porre tra il Cercopiteco e il Lemure.
Quest’ominide pare viva in gruppi sempre più sparuti che si riuniscono
presso dei luoghi comuni denominati sezioni o circoli; il maschio si
presenta all’aspetto poco aggraziato, indossante una giacca di colore
marrone a costine verticali e finte toppe sui gomiti, camicia di colore
azzurro tenue aperta sul collo e pantaloni di tela di colori
improponibili che variano dal lilla all’ocra; la femmina invece ama
sfoggiare gonne lunghe, camicie di cotone leggero o lino e sfrecciare
con una bicicletta simil-graziella (con l’immancabile cestino floreale
sul manubrio) sui marciapiedi delle più affollate metropoli, insultando
gli sventurati pedoni che rischiano di venire travolti dalla sua corsa
insensata verso qualche costosa erboristeria omeopatica del centro.
Cresciuto a salamelle alle feste dell’Unità l’ Homo Democraticus pare essersi evoluto alimentarmente e ora privilegia i ben più costosi cibi macrobiotici o biologici.
Ma l’aspetto che più stupisce di questa nuova specie è la sfera psicologica individuale e di gruppo.
L’ Homo Democraticus innanzitutto vive nella perenne percezione
di sé quale essere perfetto e ineffabile: le sue scelte sono sempre
dettate dal buon senso e dalla consapevolezza di avere la ragione sempre
e solo dalla propria parte. Anche di fronte alle palesi contraddizioni
cui inevitabilmente viene posto dalla scelte nefaste dei suoi
capibranco, trova sempre delle motivazioni esogene e dei capri
espiatori. La colpa non è mai della sua specie, ma delle altre che non
gli consentono di agire come vorrebbe; lui vorrebbe un pianeta pulito,
più diritti per tutti, la pace nel mondo… ma, pressato dalla necessità
di dare risposte pragmatiche e di dimostrarsi “responsabile”, appoggia
qualsiasi guerra, la costruzione degli inceneritori, il salvacondotto
per i peggiori delinquenti, qualsiasi tipo di ruberia e privazione di
diritti per gli homini comunis… insomma, la distruzione fisica e morale della società in cui vive. Ovviamente anche di fronte alle azioni più abbiette l’ Homo Democraticus
trova sempre qualcuno su cui scaricare la responsabilità con frasi del
tipo “ce lo chiede l’Europa”, “ce lo chiedono i mercati”, “guarda che
spread (termine che ben pochi pare abbiano compreso cosa significhi, ma
ha assunto valore di dogma)” e via elencando…
A livello di gruppo, benché l’ Homo Democraticus si professi
totalmente contrario alla violenza, può divenire molto aggressivo e
incline a fomentare le peggiori forme di sopraffazione verso chiunque
metta in dubbio le sue idee e i suoi privilegi. Ovviamente tutto deve
essere eseguito in modo pulito e lontano da occhi pubblici,
possibilmente ad opera di esterni alla specie. In questo esso si
dimostra molto amante della pulizia.
Altra sua caratteristica è l’istituzione di leggi e regole ferree, ma
con la particolarità che queste devono essere seguite solo da chi è
esterno alla specie, mentre per lui queste norme non valgono o, se
vengono palesemente infrante, c’è sempre una spiegazione che autoassolva
il branco.
Infine l’ Homo Democraticus ha sviluppato un’attrazione morbosa
per una strana specie di ominide vivente ad Arcore col quale ha
intrecciato un rapporto di odio/amore ormai ventennale e che per molti
della specie rappresenta ormai l’ultima ragione d’essere.
Ah, pare abbia una sorta di fobia per i grilli.
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