04 luglio 2016

Finestre.

Da "Pensare in un'altra luce"
"Non basta aprire la finestra, per vedere la campagna e il fiume. Non basta non essere ciechi, per vedere gl  alberi e i fiori. Bisogna anche non aver nessuna filosofia. Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono solo idee. Vi è soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca. C’è solo una finestra chiusa, e tutto il mondo fuori; e un sogno di ciò che potrebbe esser visto, se la finestra si aprisse, che mai è quello che si vede, quando la finestra si apre". (Fernando Pessoa)
Crediamo di vedere, di comprendere, di sapere. Ma i nostri sono piccoli tentativi di orientarci in un mondo che per noi è come un labirinto in cui continuamente ci perdiamo. Percorriamo strade, ma non sappiamo nulla degli altri mille percorsi che avremmo potuto imboccare.
Abbiamo spesso la presunzione di credere che ciò che per noi è verità, sia una verità assoluta valida per tutti. In realtà siamo piccolissimi atomi di polvere in un universo di cui non conosciamo i confini. 
Ci sentiamo padroni della terra in cui viviamo come se la nostra nascita in un luogo piuttosto che in un altro non fosse un puro caso. Non vogliamo prendere neanche in considerazione che avremmo potuto nascere in qualsiasi altro luogo.
Per non smarrirci, per non incontrare altri mondi, per non confrontarci con altre visioni, erigiamo muri, tracciamo confini, ci armiamo, e disprezziamo tutto ciò che è "altro".
Ma poi ci svegliamo e ci accorgiamo che dietro a quei muri, chiusi in trappola siamo noi, soltanto noi, che abbiamo trascorso la nostra vita in una prigione costruita dalle nostre stesse mani.

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