16 luglio 2016


Ci vuole un momento di silenzio, di seria riflessione.
L'odio risveglia l'odio, autorizza la violenza, aiuta chi da anni si serve della paura per prendere il potere.
Ci vuole un momento di silenzio per piangere tutti i morti che l'odio, l'arroganza, la sete di vendetta hanno prodotto: vittime innocenti di interessi o follie a cui non appartengono.
Ci vuole un momento di silenzio per comprendere come uscire da queste logiche perverse.
La pace si costruisce ogni giorno, ora dopo ora.
La pace si costrusce combattendo prima di tutto l'aggressività che ci abita tutti.
E siamo aggressivi non solo quando uccidiamo materialmente qualcuno, ma quando lo releghiamo ai margini e gli togliamo ogni risorsa, quando lasciamo che a cielo aperto si costruiscano "lager" dove uomini, donne, vecchi e bambini vivono in condizioni disumane.

Quando costruiamo muri, quando diciamo noi/loro.

http://pensareinunaltraluce.blogspot.it/2016/07/ci-vuole-un-momento-di-silenzio-di.html 

Negli ultimi tempi, la Francia è diventata il bersaglio preferito dagli attentatori terroristici di matrice "islamista". Mi domando il perché, ma soprattutto "cui prodest": a chi giova una simile strategia terroristica e destabilizzante? Non credo proprio che convenga ai milioni di fedeli musulmani che vivono in Francia e sono sparsi nel mondo. Chi avrebbe l'interesse a scatenare tutto ciò, a destabilizzare un Paese civile come la Francia e, di conseguenza, a soggiogare e ad umiliare un popolo indomito e tenace qual è il popolo francese? Non a caso, in un momento storico in cui tale popolo ha rialzato la testa ed ha ripreso a battersi con coraggio, coesione e determinazione contro il nuovo dispotismo di origine tecnocratica e neoliberista che oramai tiranneggia in Europa. E non mi si venga a dire che l'Isis (lo Stato islamico o come si preferisce chiamarlo) è un'entità autonoma, in quanto non ci credo affatto. L'Isis si dichiara apertamente come un'articolazione politico-militare, di segno terroristico e criminale, ma in qualche misura è manovrata dall'alto, da poteri occulti ed esterni alla sua stessa struttura. Non mi riferisco solo a chiunque armi o finanzi le milizie dell'Isis, alle cosiddette petromonarchie del Golfo Persico, in primis l'Arabia Saudita ed i vari emirati salafiti, o la Turchia. Fermo restando che i "manovratori", nemmeno tanto occulti ormai, strumentalizzano un terreno assai "fecondo" fornito da schiere di fanatici che ormai proliferano anche in Europa. Mi pare abbastanza palese che il terrorismo sia funzionale agli scopi perseguiti da chi punta a seminare il panico, a suscitare un clima diffuso di inquietudine e di insicurezza tra la gente. In sostanza, chi agita lo spauracchio terrificante del terrorismo, sta già additando il nuovo capro espiatorio contro cui scagliarsi, vale a dire gli immigrati, per alimentare l'odio ed innescare una spirale di conflitti intestini tra disperati...

http://bellaciao.org/it/spip.php?article35413 

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