11 luglio 2016

La cultura rende liberi, e la libertà rende felici.

"Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù, e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura".
(Pier Paolo Pasolini)


A Londra, nell'estate del 2014, sono state installate cinquanta Panchine Letterarie ad opera del National Literary Trust, un’associazione culturale no profit, in collaborazione con Wild in Art, che vuole, con i suoi progetti, migliorare le zone meno fortunate.
Il progetto che prende il nome di Books about Town, prevede delle book benches, delle panchine colorate a forma di libro, fra quelli più importanti della letteratura inglese.
Queste meravigliose panchine, a settembre dello stesso anno in cui sono state esposte, nel 2014, sono state messe all’asta e il ricavato è volto al finanziamento della diffusione della lettura nel Regno Unito alla creazione di ulteriori creazioni di panchine letterarie.
Un modo per invogliare soprattutto i giovani, alla lettura, a prendere in mano un libro – tra le gioie più grandi e più vere – perché la bellezza autentica risiede proprio in ciò che crediamo più semplice.  

Ogni panchina riporta su marmo un’opera letteraria dei maggiori autori, formando così un vero e proprio percorso culturale per sottolineare l’importanza letteraria nell’umanità. Un’iniziativa originale, un’iniziativa speciale, che con gratuità porta l’uomo ad incuriosirsi, nonché ad abbellire la città.
Da Jane Austen con Orgoglio e pregiudizio a Virginia Woolf con Mrs Dalloway, da Jules Verne con Il giro del mondo in ottanta giorni per continuare con George Orwell e 1984, arrivando a Earnest di Oscar Wilde, e molto altro. Si ha la possibilità di sederci sul capolavoro di Travers con Mary Poppins o di viaggiare con la mente a quando eravamo piccoli e il mondo era un posto facile da vivere con Peter Pan di Barrie.
"La società di massa non vuole cultura, ma svago". (Hannah Arendt)
La cultura ci fa paura, perché la conoscenza ci offre intelligenza e l’intelligenza genera sofferenza: un cuore che sa è un cuore che soffre.
La cultura fa paura a chi, sopra di noi, sa che la cultura ci farebbe riprendere il senso di essere una comunità: ci preferiscono soli, ma tutti uguali, così che, omologati, siamo più gestibili.
Il problema della nostra generazione è, infatti, quello di essere avviluppata nel narcisismo, nella totale assenza di percezione dell’Altro. L’Altro non esiste, e quando esiste, è sempre in funzione di qualcosa: non facciamo niente per niente, e in questo caos, anche l’amore sembra avere il proprio scopo egoistico.
Il problema della nostra generazione è di abusare invece che accudire.
La cultura è quella meravigliosa miscela che accende nell’essere umano la speranza di un mondo migliore. Ciò che si può trovare dentro un libro non sono solo parole, ma lo scorrere della vita. Ogni riga è una carezza di speranza. Leggere apre a nuovi mondi, a prospettive mai valutate, perché leggere distende i sensi e purifica la mente.
L’idea che un luogo possa accogliere giovani che cercano un posto nel mondo, e che li possa accogliere tra i colori di un libro riportato su un marmo, fa ben sperare nel fatto che, davvero l’uomo stia comprendendo che la cultura è la (non) arma migliore per sconfiggere l’ignoranza.

Liberamente tratto da #Mifacciodicultura

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